La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in un comunicato, prende posizione contro il comportamento dell’ex leader comunista italiano Armando Cossutta, che ha querelato il giornalista Roberto D’Agostino e non il libro da D’Agostino citato, ottenendo la condanna del giornalista: “Spiace davvero che ancora in Italia si emettano sentenze di risarcimento a carico di giornalisti che riportano notizie od opinioni con indicazione della fonte. La condanna per diffamazione del giornalista Roberto D’Agostino a risarcire l’onorevole Armando Cossutta con 30mila euro, per notizie riprese da un libro (a quanto risulta non querelato), ripropone la questione del delicato equilibrio tra informazione e reati di opinione”.
Il sindacato dei giornalisti prosegue notando che “è singolare che venga sempre querelato l’ultimo anello della catena e che, su questa base, alla luce dell’ordinamento vigente (che presenta più di un elemento di contrasto con la giurisprudenza costante della Corte di Giustizia sui Diritti dell’Uomo), la magistratura spesso – stavolta è capitato a D’Agostino – emetta sentenza di condanna a carico del giornalista.
“Il rispetto per la magistratura e le sue sentenze, istituzionalmente, non viene meno, tuttavia è auspicabile che in questa, come in altre vicende simili, i successivi gradi del giudizio diradino ombre, incertezze e conflitti di diritto.”
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