ROMA – E’ necessario creare il prima possibile una banca dati dei prezzi dei carburanti ”a livello di singolo impianto”. E’ quanto si legge in una segnalazione inviata a Governo e Ministero dello Sviluppo dall’Antitrust, che ribadisce cosi’ ”l’importanza di istituire un servizio di raccolta e pubblicazione dei prezzi praticati in ciascun punto vendita, alla stregua di quanto avviene in numerosi paesi europei” e di quanto previsto dalla legge 99 del 2009, di cui viene criticata la mancata attuazione.
L’Autorita’, ricorda la segnalazione, ha sempre ritenuto la pubblicazione dei prezzi praticati alla pompa per singolo punto vendita un elemento di forte stimolo concorrenziale nel settore della distribuzione carburante. In un settore dove per anni si e’ radicata la convinzione di un’estrema rigidita’ della domanda al prezzo, la reale percezione della diversificazione dei prezzi sul territorio appare uno dei pochi elementi in grado di aumentare l’elasticita’ della domanda e, di conseguenza, ridurre il potere di mercato delle imprese presenti.
Cio’ soprattutto se si considera che, ormai dal 2007 non esistono piu’ prezzi consigliati unici a livello nazionale ed e’ invalsa la prassi delle principali societa’ petrolifere di effettuare campagne di sconto sulla modalita’ di erogazione self-service. Â Â In una situazione simile, ”i benefici derivanti da una grande banca dati istituzionale, che consenta di facilitare la percezione presso il consumatore finale dell’esistenza di una vasta gamma di prezzi diversi all’interno del proprio mercato di riferimento, sono maggiori degli eventuali costi” La presenza di banche dati istituzionali di questo tipo in tutti i principali paesi industrializzati e’ un elemento che conferma questo aspetto.
”L’Autorita’ auspica, pertanto, che si proceda a breve alla pronta realizzazione di quanto previsto, oramai nel 2009” e spiega che, per evitare ‘nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica’ come previsto dalla legge, si potrebbero utilizzare le esperienze estere (ed in particolare di quelle statunitensi) ”per ipotizzare sinergie tra pubblica amministrazione ed imprese private che gia’ svolgono con successo in Italia questo servizio (ancorche’ basandosi solo sulle segnalazioni fornite in maniera discontinua e volontaria da parte degli automobilisti). Al riguardo, si intende ribadire che potrebbe essere utile prevedere anche delle misure di verifica dell’attendibilita’ dei dati che i gestori degli impianti sono obbligati a comunicare, eventualmente anche attraverso l’utilizzo di informazioni fornite direttamente dai consumatori”.
