ROMA – Basta con le file e il tempo perso per le “scartoffie”: nella Pubblica Amministrazione è l’ora del “real time”, cioè il certificato subito, in tempo reale. La burocrazia telematica, grazie all’impulso del decreto sulle liberalizzazioni, permetterà l’accesso ai certificati on line, validi dal momento stesso in cui, ad esempio, comunichiamo un cambio di residenza. Una piccola rivoluzione, sia pur tardiva. L’ha annunciata il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi: “la vera novità del provvedimento è che si potranno fare molti più documenti online. Le anagrafi si connetteranno tra di loro online e si ‘parleranno’ tra di loro. I documenti inoltre avranno effetto immediato”.
Questo l’impianto generale delle modifiche intraprese, attraverso otto articoli (cui va aggiunto l’allegato che cancella 330 leggi “inutili”) contenuti nel decreto per la semplificazione che oggi (27 gennaio) il Consiglio dei Ministri dovrà approvare. “Semplificazione per i cittadini” è l’insegna del poderoso esercizio di sveltimento delle pratiche. Innanzitutto, come dicevamo, il certificato di residenza sarà operativo appena comunicato il cambio al nuovo municipio: l’ufficiale all’anagrafe ricevente è obbligato ad informare entro due giorni lavorativi il comune di provenienza. Entro 20 giorni il cittadino deve effettuare tutte le dichiarazioni anagrafiche del caso eventualmente utilizzando il canale online.
Il ricorso alla rete rende obbligatori gli scambi di informazione fra i diversi uffici. L’articolo 6 disciplina proprio questa nuova attitudine: “la trascrizione degli atti di nascita e matrimonio di fatto avverrà con effetto immediato senza aspettare più che l’ufficio A trasmetta a quello B tutto l’incartamento” spiega il Sole 24 Ore. Una richiesta venuta dai cittadini stessi è stata accolta dal dipartimento della Funzione Pubblica che ne ha promosso la messa in atto: la scadenza della carta d’identità con la data di nascita del proprietario., onde evitare fastidiose dimenticanze.
Anche la domanda per i concorsi si potrà fare in rete e le Regioni, non ancora pronte, dovranno adeguare i propri servizi. A proposito di “adeguamenti”: d’ora in poi, per ogni pratica sarà individuato in ogni amministrazione un responsabile. Chi sfora sui tempi sarà sanzionato, a livello disciplinare o direttamente in busta paga. In caso di tempi non rispettati, cittadini e imprese potranno rivolgersi a questa figura per fissare un nuovo termine dimezzato.