In un periodo di crisi economica mondiale come quello che stiamo vivendo, mentre crollano le borse, le banche falliscono o ricorrono agli aiuti di stato e tutto il sistema economico sembra crollare per un effetto domino come un gigante coi piedi d’argilla, c’è qualcuno che ne trae profitto, o almeno così spera.
Hollywood ha trovato nei banchieri improvvidi e nei finanzieri senza scrupoli i nuovi ”cattivi” del cinema.
Sta per uscire nelle sale (e non poteva esserci momento migliore) il film The International, che ha inaugurato il festival di Berlino e in Italia arriverà il 20 marzo. Nel film l’agente dell’Interpol Clive Owen, con l’aiuto del viceprocuratore di Manhattan Naomi Watts, si prende la soddisfazione di smascherare una delle più potenti banche del mondo.
Indagando tra Berlino, Milano, New York e Istanbul porta alla luce il coinvolgimento di questa grande banca nei peggiori crimini, dal riciclaggio di denaro sporco al commercio di armi e perfino alla destabilizzazione di governi.
E’ di questi giorni, poi, la notizia che Michael Moore, il regista dei più graffianti documentari di denuncia degli ultimi anni, ha deciso di indagare sulle origini della crisi economica partita dai subprime americani e poi diffusasi su tutto il pianeta.
La cosa singolare è che ha lanciato un appello a tutti i banchieri pentiti invitandoli a collaborare: ”se lavori con una banca, una societa’ di brokeraggio, contattami – ha scritto sul suo sito – sono a metà delle riprese del mio prossimo film e sono in cerca di qualche persona coraggiosa che lavora a Wall Street o nel settore finanziario che sia disposta a condividere quello che sa”.