Si apre qualche spiraglio sul contratto auto, come dice il Sole 24 ore. Ieri, 24 gennaio, è partito il confronto tra Federmeccanica e sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Uglm sulla disciplina specifica per il settore dell’auto. Un nuovo tavolo è stato convocato per il prossimo 21 febbraio, con all’ordine del giorno il tema dell’inquadramento, dopo che si è cominciato ad affrontare il capitolo della flessibilità dell’orario di lavoro.
I sindacati, ed in particolare Fim e Uilm, non hanno ancora assunto una decisione rispetto a quello che sarà il ”contenitore”: se un contratto auto ad hoc o una disciplina specifica con deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici. Al confronto non partecipa la Fiom-Cgil, non firmataria dell’ultimo contratto di categoria del 2009, che si è detta pronta a ”resistere” fabbrica per fabbrica.
Per il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli, ”dopo il 29 dicembre”, quando è stato firmato il contratto di Pomigliano, ”l’ipotesi di norme specifiche per il settore auto è una possibilità molto depotenziata, però ragioniamo”, ha detto. E, a proposito della proposta indicata dalla stessa federazione di prevedere, nell’ambito del sistema, l’alternatività tra contratto aziendale e contratto nazionale, Santarelli ha sottolineato che essa ”non e’ un diktat”, ma ”e’ un tema da valutare” pur essendo ”materia da accordo interconfederale”: è ”interesse di tutti avere strumenti di flessibilita’ e adattabilita”’, ”costruire abiti su misura”, come li ha definiti, altrimenti ”rischiamo che il sistema si destrutturi per vie di fatto”, ha affermato riferendosi a Pomigliano e Mirafiori, che sono ”al di fuori di Confindustria: questa e’ una esperienza, non e’ detto che non ce ne siano altre”. La proposta, che non e’ stata oggetto del confronto odierno, comunque non piace a Fim e Uilm, secondo cui l’attuale sistema basato sul doppio livello di contrattazione va bene. Santarelli ha parlato anche della Fiom: ”Lavoriamo per ricostruire un rapporto, non e’ facile, ma ci proviamo”.
”Se la loro idea e’ di estendere a tutti l’accordo di Pomigliano e Mirafiori, avranno una resistenza fabbrica per fabbrica”, ha affermato il responsabile auto dei metalmeccanici della Cgil, Giorgio Airaudo; ”è meglio che si fermino, perche’ tutte le volte che si sono incontrate hanno cancellato e peggiorato il contratto”, ha aggiunto il leader Maurizio Landini. Sull’auto, intanto, il lavoro ”prosegue e contiamo di poter chiudere in tempi ragionevoli, in modo da consentire alla newco di Pomigliano, che parte prima, e poi a quella di Mirafiori, di tornare nell’ambito del sistema contrattuale”, ha affermato il segretario generale della Fim-Cisl, Giuseppe Farina. ”Dobbiamo verificare se ci sono le condizioni per stabilire una disciplina specifica per il settore o in alternativa un contratto auto”, ha aggiunto il numero uno della Uilm, Rocco Palombella, sottolineando che ”l’obiettivo è che il contratto nazionale non sia demolito, ma rafforzato”. Il 29 dicembre ”è già stato stipulato il contratto dell’auto”, ha sostenuto il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo. ”Rispetto all’ultimo incontro del 20 dicembre lo scenario è cambiato, tuttavia è emersa la disponibilità ad un confronto serio e approfondito”, ha detto il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio D’Anolfo.