A Basilea aspettando le decisioni di Bruxelles. I banchieri centrali della Bce sono da oggi riuniti in maniera informale nella città svizzera per discutere del nuovo ruolo che l’Ecofin dovrebbe assegnare all’istituto nel piano in difesa dell’euro dalla speculazione e in particolare l’acquisto dei titoli di Stato dei Paesi sotto attacco in cambio di precisi impegni in tema di bilancio.
Arrivati a Basilea per il tradizionale impegno mensile della Bri (la banca dei regolamenti internazionali), che mette insieme i componenti del G10, i banchieri centrali europei si sono trovati sul tavolo lo scottante dossier del piano europeo, precipitato dopo le forti manovre speculative degli ultimi giorni. Nel primo pomeriggio quindi, dopo una serie di teleconferenze nella serata di ieri e nella mattina, sono iniziate le riunioni informali dell’istituto centrale cui partecipa, per l’Italia il governatore Mario Draghi.
Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, è giunto nella sede della Bri solo verso le 19 senza rilasciare commenti come gli altri partecipanti. Tutti infatti attendono le decisioni finali dei governi da Bruxelles che dovebbero arrivare in serata. In ballo c’é il nuovo ruolo che la Bce dovrebbe assumere nel piano per la creazione del “fondo salva-stati” che si sta delineando in queste ore.
Dopo la pressione dei governi di questi ultimi giorni infatti l’istituto centrale infatti dovrebbe non limitarsi più a fornire liquidità o accettare titoli come collaterali ma comprare direttamente quei titoli di stato di alcuni Paesi sostenendone il debito. Un impegno nuovo che i banchieri dovrebbero assumere a condizione della salvaguardia della loro indipendenza e di precisi impegni che gli stati dovranno assumere in termini di bilanci pubblici.