
Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, parlando della crisi greca e più in generale della situazione economico finanziaria generale, in una intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt ha affermato che «in primo luogo abbiamo bisogno di una exit strategy per gli elevati deficit di bilancio che sia chiaramente definita e che venga attuata al momento giusto». Ma, allo stesso tempo, «abbiamo bisogno di regole più severe. E’ troppo presto per dire quali saranno, ma la crisi greca dimostra che il nostro sistema deve diventare più resistente».
Draghi ha anche sottolineato che «grazie all’euro siamo stati sorprendentemente protetti dalle turbolenze mondiali e dobbiamo pertanto conservare la stabilità e la credibilità di questo progetto. La crisi greca ha dimostrato che quella “costruzione” deve essere resa ancora più resistente».
E per fare ciò, ha proseguito Draghi, oltre alla definizione di exit strategy adeguate, è necessario «ampliare il concetto del Patto di stabilità e crescita. Finora esso è consistito in un meccanismo di osservazione e in parte di correzione dei bilanci pubblici. Dobbiamo ora renderlo più incisivo ed estenderlo all’area delle riforme strutturarli perché la mancanza di tali riforme è il motivo alla base della mancata crescita di alcuni paesi».
«Se il processo di monitoraggio ed intervento funziona in modo efficace – ha concluso – in condizioni di mercato normali non avremmo bisogno di un Fondo monetario. Non possiamo pensare che questo possa effettivamente risolvere una crisi». Piuttosto “c’é il pericolo” che possa inviare stimoli distorti e «occorre fare di tutto perché questo sia solo un’ assistenza di emergenza,esclusivamente a fini di liquidità».