La Grecia continua a far discutere l’Unione Europea ma secondo gli esperti è improbabile che la sue difficoltà possano innescare un effetto domino anche su altri Paesi.
Il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici e Monetari, Olli Rehn, infatti esclude rischi e spiega: “Al momento non vediamo rischi di contagio”. “Non si può assolutamente paragonare – ha sottolineato il portavoce – la situazione della Grecia con quella di altri Paesi della zona Euro”.
In particolare, Rehn ha evidenziato la differenza tra la situazione greca e quella del Portogallo, spiegando come Lisbona abbia presentato un programma di risanamento dei conti “concreto, ambizioso e realizzabile” dicendosi anche disposto a valutare il varo eventuale di nuove misure correttive.
Il presidente dalla Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, al termine del summit Ue-Giappone, nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente stabile dell’Ue, Herman Van Rompuy, e il premier nipponico Yukio Hatoyama ha aggiunto che “l’Unione europea, la Commissione e la Bce sono determinate a garantire la stabilità dell’Eurozona, scossa dalla crisi del debito della Grecia, ridotto a ‘junk’ da Standard & Poor’s, e dal declassamento di quello del Portogallo”.
Rispetto al declassamento dei titoli di Stato greci e portoghesi il portavoce del commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier precisa che la Commissione europea si aspetta che le agenzie di rating agiscano in maniera “responsabile e rigorosa”. Per quanto riguarda la Grecia, in particolare, il portavoce ha sottolineato l’esigenza che le valutazioni sull’affidabilità del credito tengano conto del programma di stabilità messo a punto da Atene e nelle misure di sostegno che l’Ue è pronta a mettere in campo insieme all’Fmi.
“Non sta alla Commissione giudicare le valutazioni delle agenzie di rating ma ci aspettiamo che, quando guardano la Grecia, tengano in considerazione il programma di stabilità e il pacchetto di sostegno messo a punto da Bce, Commissione e Fmi”, ha spiegato. Il portavoce ha poi ricordato che alla fine dell’anno entreranno in vigore le nuove regole per le agenzie di rating che affronteranno questioni importanti come “garantire che la qualità del rating sia la più alta possibile e assicurare un maggior livello di trasparenza”.
Secondo le nuove norme varate lo scorso luglio dalla Ue, le agenzie di rating internazionali (Standard&Poor’s, Fitch o Moody’s, tanto per ricordare i nomi più noti) per operare in Europa dovranno prima registrarsi presso le autorità di vigilanza del Paese in cui intendono stabilirsi. E potranno essere sanzionate, anche con la sospensione dell’attività, se non rispetteranno le regole fissate a livello Ue. Regole che vanno dalla trasparenza dei criteri adottati per la valutazione dei titoli all’indicazione dei compensi percepiti dai clienti. Le nuove norme rendono poi obbligatorio distinguere i titoli più a rischio dagli altri attraverso un asterisco che dovrà accompagnare il ‘voto’ assegnato.