«Il più grande rischio per la ripresa dell’economia mondiale è la prospettiva che i tassi d’interesse saliranno prima che le banche avranno risanato i loro bilanci». Mario Draghi, presidente del Financial Stability Board, ammonisce così i grandi banchieri del mondo: fate presto a rimettere in ordine i bilanci prima che i tassi di interesse risalgano.
Al convegno sul futuro della finanza organizzato dal quotidiano statunitense Wall Street Journal di banchieri multinazionali ce n’erano parecchi, e non disposti benissimo verso le nuove regole che il Financial Stability Board ha il compito di scrivere.
Il motivo per fare presto nel risanare i bilanci delle banche è scritto nelle cose. Al momento, gli istituti di credito fanno profitti facili perché vengono finanziate dalle banche centrali a tassi molto bassi. Ma «prima o poi i tassi di interesse saliranno», per motivi di mercato a cui non si può sfuggire: «Nei prossimi cinque anni verranno a scadenza una quantità immensa di titoli, cominciando da quattromila miliardi di obbligazioni di bassa qualità. E poi c’è tutto il rischio sovrano» ossia il debito degli Stati, cresciuto con le misure anti-crisi. Non è questo un segnale d’allarme immediato, spiega poi lo stesso governatore: «Siamo certo in una situazione molto migliore di prima».
Il governatore ha anche respinto la preoccupazione dei banchieri che con le regole si esageri: «Non è il momento per porsi questo problema. Il nostro compito adesso è di fare luce su tutti i rischi del sistema, ed evitare di porre la basi di una altra situazione ingestibile. Solo quando ci saremo riusciti, potremo guardare la questione dall’altro punto di vista».