“La lezione centrale della crisi è che bisogna agire più velocemente rispetto al passato”. Lo scrive in una lettera indirizzata ai grandi del G20 il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, in qualità del Financial Stability Board. L’urgenza serve a “scongiurare l’emergere di nuove minacce per la stabilità”.
Draghi promuove le nuove norme previste dall’accordo Basilea 3 che aumentano i requisiti patrimoniali delle banche, ma non sono sufficienti per affrontare i rischi delle banche “troppo grandi per fallire”: si tratta di quei grandi istituti che se fossero sull’orlo del fallimento verrebbero salvate ad ogni costo, pesando sui contribuenti.
Fonti del Fsb smentiscono che ci sia una lista di queste banche a rischio, anche se Draghi ha detto che l’elenco prima o poi arriverà. Secondo fonti interne si tratterebbe di Istituti asiatici e americani.