”Senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari” si hanno ”effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità”. E’ quanto rileva il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, secondo cui nel nostro Paese ”rimane diffusa l’occupazione irregolare stimata dall’Istat in circa il 12% del totale dell’unità di lavoro”.
Per capire ”le difficoltà di crescita dell’Italia dobbiamo interrogarci sulle cause del deludente andamento della produttività”. Questa l’analisi del governatore della Banca d’Italia secondo cui ”la stagnazione della produttività nel decennio precedente la crisi, è stata uniformemente diffusa sul territorio. E’ un problema del Paese”.
Draghi ha citato quindi i dati che mostrano una ”evidente perdita di competitivita’ rispetto ai partner europei”. Il governatore ha inoltre spiegato come non risponda a verità che la diminuzione della crescita del prodotto per abitante ”sia media di un Nord allineato al resto d’Europa e di un Centro-Sud in ritardo. Ma così – ha sottolineato – non è”.
L’Italia rischia di ”trovarsi di fronte a un bivio” tra la stagnazione e la crescita. Per Draghi gli effetti della recessione sulla struttura produttiva italiana ”devo ancora essere valutati” e la ”difficoltà dell’economia italiana di crescere e creare reddito non deve smettere di preoccuparci”.