Stop alla pausa saponetta alla Ducati. L’azienda ha deciso di cancellare i cinque minuti per lavarsi le mani: era un momento previsto due volte al giorno, prima di pranzo e a fine turno. Ora però i lavoratori sono sul piede di guerra per salvare la loro abitudine storica per pulirsi dal grasso.
”Forse la Ducati vuole far pagare Valentino Rossi a noi”. E’ il commento del segretario bolognese della Fiom Bruno Papignani alla decisione dell’azienda di Borgo Panigale. La novità , resa nota dall’edizione bolognese di ‘Repubblica’, non è andata giù a Papignani: ”Non vorrei che Del Torchio si sia montato la testa e voglia fare un po’ il Marchionne, ma non mi pare la persona giusta”, ha detto intervistato su ‘Radiotau’. Allo stato attuale, ha spiegato il leader dei metalmeccanici, ”non si e’ ancora passati alle vie di fatto, ma e’ chiaro che appena faranno questo gesto partiremo con gli scioperi”.
Infatti ”quei cinque minuti di pausa stanno dentro a un accordo dei cicli: se non ci sono, allora sono da rivedere tutti i cicli”, è l’analisi di Papignani ”Ho letto le dichiarazioni del capo del personale che proviene dalla Fiat – ha poi proseguito – e avrà uno stile diverso da quello che c’era in Ducati e che c’è sempre stato in Ducati”. Per questo, ha concluso esprimendo il timore che parlare delle pause significhi ”non voler discutere con noi mercoledi’ sul fatto che Ducati sta delocalizzando la produzione in Brasile, Thailandia e altri posti: così avremo un pilota italiano e una moto straniera”. In un comunicato la Fiom ha definito ”farneticante” la posizione della Ducati, dal momento che viene ”giustificata da un recupero di efficienza in un’azienda dove l’organizzazione del lavoro è un colabrodo”.