ROMA-Il “piccolo” evasore fiscale, quello che porta all’estero decine o al massimo centinaia di migliaia di euro deve essere dissuaso o punito dall’esportare capitali in nero fuori dai confini. Infatti la banca che accoglie i suoi soldi e il governo del paese che ha scelto gli impongono di pagare il 35 per cento di tasse sulla somma esportata. La parte maggiore di questi tassa incassata andrà al paese di residenza fiscale dell’esportatore di denaro, una quota minire resterà al fisco del paese dove ha sede la banca. Così dice una “direttiva europea” del 2003. E a questa direttiva si attengono banche e governi della Svizzera, del Lussemburgo e di altri paesi europei dove ci sono più banche che case. Se vai lì con i tuoi diecimila, centomila euro la banca ti dice “Buongiorno” e ti detrae la tassa con il consenso del governo e delle autorità locali. Ma tutto cambia se invece che diecimila o centomila euro ne porti mezzo milione, un milione e via a salire. Allora l’atteggiamento della banca cambia.
Se l’evasore fiscale è “grande”, la banca gli offre una “scatola”, cioè una società finanziaria con sede magari in un’isola ai Caraibi. I soldi dell’evasore, se è “grande”, finiscono nella scatola che è anonima. In questo caso la banca non trattiene la tassa del 35 per cento, se ne guarda bene. E a domanda su di chi siano quei soldi risponde di non poterlo sapere perché la “scatola” è anonima. Anonima la scatola offerta e confezionata dalla banca stessa? Un trucco cui il governo del paese europeo dove ha sede la banca dovrebbe opporsi, una “evasione” che quel governo dovrebbe reprimere come lo impegna la “direttiva”. E invece quel governo, svizzero o lussemburghese che sia, copre la banca, l’evasione e l’evasore. Sempre che sia “grande” s’intende, sempre che porti una valigia piena. La tasse vale solo per chi porta fuori dai confini i suoi “spicci”.
Bisogna essere grati a Tremonti per aver ricordato che funziona davvero così, che non è solo rassegnata mestizia quella che fa dire che se rubi cento euro finisci in galera e se ne rubi dieci milioni diventi un “financial player”. E’ la stessa regola per cui se hai un debito di mille euro magari ti mettono la casa sotto ipoteca, la banca non ti fa più credito e, se va bene, becchi le ganasce alla macchina. Se inve fai dieci, cento milioni di euro di debito, allora il sistema finanziario e pure quello politico ti aiutano e soccorrono. Tremonti ha detto e documentato in sede europea che anche in Europa funziona così: il piccolo paga, il grande trova sponde e complici. Lo ha detto mentre in Europa volevano dar vita alla “direttiva due”, quella che meglio e più impegna tutte le bache e i governi dell’Unione a far pagar dazio ai capitali “esfiltrati” in neo dai rispettivi paesi. Una direttiva “perfetta” ha detto Tremonti, peccato però che non preveda sanzioni per chi non la applica. In modo che il piccolo paghi la tassa e il grande la faccia franca.