Marcegaglia: incontro con Marchionne. Marcegaglia ha fatto sapere che incontrerĂ nei prossimi giorni l’amministratore delegato della Fiat. “Credo sia importante perseguire l’investimento a Pomigliano – ha affermato – e raggiungere i livelli di produttivitĂ richiesti. Credo che tutto questo vada fatto cercando di evitare comunque conflitti troppo pesanti, che non fanno bene a nessuno ma, dall’altra parte, senza mollare sugli obiettivi di produttivitĂ . Il tema è complesso”. Nel corso dell’incontro con Marchionne “ci confronteremo un po’ in generale”, ha anticipato la presidente di Confindustria.
La Regione Piemonte chiede un incontro urgente con l’ad Fiat Sergio Marchionne. Lo annuncia il neoassessore al Lavoro della giunta Cota, Claudia Porchietto. ”La Regione con il piano per l’occupazione appena varato – afferma Porchietto – sta facendo la sua parte, ma non puo’ rimanere sola. Tutte le aziende, Fiat compresa, devono fare la loro”. ”La Fiat – aggiunge – ha dato molto a Torino e all’Italia. Ma non si puo’ dimenticare che altrettanta attenzione gli e’ stata garantita negli anni dallo stato e dagli enti locali”. ”Chiedero’ un incontro urgente con l’ad Sergio Marchionne – conclude – perche’ e’ indispensabile che si proceda nella stessa direzione, a tutela dei lavoratori torinesi e piemontesi”.
Cgil: ritorsione contro i lavoratori. “La scelta di spostare in Serbia la produzione prevista nello stabilimento di Mirafiori, e le motivazioni addotte, sembrano confermare una linea basata sulla ritorsione nei confronti del sindacato e dei lavoratori, in continuitĂ con il clima determinato dai recenti licenziamenti individuali”. In una nota la segreteria nazionale della Cgil esprime “preoccupazione per la continua indeterminatezza nelle decisioni che assume la Fiat sul futuro delle produzioni negli stabilimenti italiani. Se così fosse, si continua nel paradosso che vede il piĂ¹ importante gruppo industriale italiano registrare, pur nella crisi, importanti performance che perĂ² stridono con la necessitĂ di serie relazioni sindacali basate sul confronto e il rispetto reciproco”.
“Non vorremmo – conclude la segreteria confederale Cgil – che le azioni messe in campo contro il sindacato e i lavoratori servissero per giustificare scelte piĂ¹ gravi di disimpegno negli stabilimenti italiani”.
Per Giorgio Cremaschi della Fiom, “le affermazioni di Marchionne sono gravissime e confermano tutti i giudizi che abbiamo espresso in questa fase. La Fiat in realtĂ si prepara a chiudere Mirafiori e a dismettere l’Italia”.
Fim Cisl: Marchionne non faccia di tutta un’erba un fascio. ”La decisione annunciata dalla Fiat di avviare la futura produzione del modello L0 in Serbia contrasta con i programmi che la prevedevano in un sito italiano”. Lo sostiene in una nota Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim Cisl.
”Il piano industriale Fiat del 21 aprile scorso – afferma Vitali – prevede lo sviluppo di alcuni dei nuovi modelli senza indicarne ancora il sito di produzione. Su questo punto e’ pertanto necessario avviare al piu’ presto un chiarimento ed un confronto con la Fiat. La Fim ha dimostrato di essere in grado di affrontare concretamente le questioni della flessibilita’, della competitivita’, del lavoro”. ”Fiat affronti le sfide – conclude Vitali – dando maggior credito al sindacato che contratta davvero, senza fare di tutta l’erba un fascio. E’ altresi’ necessario che le informazioni riguardanti il lavoro ed il futuro di tantissimi lavoratori non siano usate per fare speculazione politica o sindacale ma vengano trattate con grande attenzione da tutti i soggetti interessati. Strumentalizzazioni sulle spalle dei lavoratori non sono accettabili da parte di nessuno”.