ROMA – Per ora non ci sara’ nessuna missione del Fondo monetario internazionale. Per il cosiddetto test-realta’, come lo ha definito Christine Lagarde, ”bisogna aspettare l’insediamento del nuovo governo, col quale andranno definite le procedure”. Lo spiega, in un’intervista al Corriere della Sera, il direttore esecutivo del Fmi Arrigo Sadun.
”Le modalita’ dell’ispezione del Fmi non sono state ancora definite. In effetti quanto richiesto al Fondo e’ una procedura anomala, che non rientra propriamente ne’ nella cosiddetta assistenza tecnica, ne’ nella normale procedura di verifica”, dice Sadun.
In merito al prestito da 44 miliardi, ”non mi risulta che il governo italiano l’abbia richiesto, ne’ che sia interessato. Del resto – commenta Sadun – il problema piu’ urgente e’ quello di ristabilire la fiducia dei mercati sulla capacita’ dell’Italia di attuare le misure fiscali e le riforme strutturali concordate. Se si ottiene cio’, il resto non serve”.
Dal governo Monti, dichiara Sadun, il Fondo si aspetta ”una azione rapida con misure decisive per assicurare il raggiungimento degli obiettivi fiscali prefissati e l’attuazione delle riforme capaci di ridare slancio all’economia. La strategia economica – aggiunge – e’ quella gia’ anticipata dal premier designato nelle sue prime dichiarazioni, agendo in modo equilibrato e chiedendo sacrifici a tutti non solo per affrontare la crisi ma per eliminare le debolezze croniche dell’economia italiana: un eccessivo debito pubblico e un insufficiente tasso di crescita”.
