ROMA – ”Mediobanca è il perno di Generali, e noi il perno di Mediobanca”. Lo afferma, in una intervista a Repubblica, il presidente di Unicredit, Dieter Rampl, secondo il quale dopo le dimissioni di Cesare Geronzi dal vertice del Leone, anche il patto di Mediobanca ”va rivisto”.
”Abbiamo già un ruolo di leader in Mediobanca, almeno nel capitale, visto che siamo primo azionista con l’8,6%. E siamo in un patto che va al rinnovo a fine anno. Credo che tra i soci dovremo fare qualche discussione sul funzionamento della governance del patto Mediobanca”.
Sull‘uscita di Geronzi, Rampl non esprime ”giudizi personali”: ”Mi limito a dire che se io fossi presidente di una compagnia e avessi contro anche solo la metà del mio board, prenderei la stessa decisione che ha preso lui”.
Rampl smentisce poi che lascerà ”in anticipo” la presidenza Unicredit, e sul ruolo della banca dice che non gli ”risulta che sia un istituto di sistema. In Italia non possiamo avere un ruolo diverso da Paesi dove siamo leader di mercato”.
Quanto a Parmalat ”ci sono molte industrie strategiche – dice – che gli italiani dovrebbero difendere, come energia e difesa. Fatico a capire come Parmalat possa essere strategica”. Lo ”preoccupa” l’idea di una nuova Iri, ma ”se nascesse un fondo quotato tra la Cassa depositi e prestiti e investitori istituzionali, banche comprese, sarebbe una buona idea ‘di sistema’. A patto che risponda al mercato e abbia manager e controllori indipendenti”.
Infine sull’ipotesi della nomina del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla Bce ”io – dice – lo voterei subito, perché mi pare assolutamente adeguato. E credo che anche i tedeschi si fidino, specie dopo i suoi recenti messaggi”.