Nonostante la pubblicazione sul Sole 24 ore delle intercettazioni, rileva Lillo, “nessuno ha chiesto conto al manager pubblico. Nemmeno dopo avere scoperto una circostanza inquietante: la Trs, che la Guardia di Finanza allora considerava parte del disegno criminoso, avrebbe ricevuto negli ultimi anni da Finmeccanica, commesse per un centinaio di milioni di euro, da sola o in consorzio con altre imprese”.
Invece, spiega Lillo, “Il Fatto Quotidiano ha scoperto che nell’informativa della Guardia di Finanza sono citate altre conversazioni nelle quali Guarguaglini afferma che il presidente di una società amica, (Tesis Spa) Paolo Neri, avrebbe ottenuto un appalto da un miliardo garantendo il 10 per cento, pari a 100 milioni, all’ex ministro Scotti. Questa vicenda non è stata riscontrata e quindi non ha alcun rilievo penale ma è interessante riportare le parole di Guarguaglini perché sono indicative della cultura aziendale del presidente di Finmeccanica”.
Ma quell’azienda, sostiene il giornalista,  “secondo la Guardia di Finanza – a sentire le parole dette nelle intercettazioni da Pacini Battaglia – sarebbe stata compartecipata proprio da Pacini e da Guarguaglini”.
