
ROMA – Imu 2013 e Cig: decreto a metà settimana. Il decreto legge per sospendere la prima rata dell’Imu 2013 e per rifinanziare la cassa integrazione in deroga sarà pronto a metà della settimana prossima: il vertice di maggioranza di stamattina ha fissato l’appuntamento per dar modo al ministro dell’Economia Saccomanni di calibrare con precisione le coperture necessarie.
Dopo l’interlocutorio primo Consiglio dei ministri guidato da Enrico Letta di ieri, dal vertice è giunta anche una prima sommaria calendarizzazione dei provvedimenti di riforma per i prossimi 100 giorni con riferimento all’Iva (per scongiurarne l’aumento dell’aliquota previsto a luglio), al pacchetto occupazione (sgravi fiscali alle imprese), alla riorganizzazione complessiva della tassa sulla casa, alla risoluzione definitiva del problema esodati, ai precari Pa .
Al vertice, oltre al presidente del Consiglio e i capigruppo di Pd, Pdl e Scelta Civica, erano presenti anche il vicepremier Alfano, e i ministri Saccomanni e Franceschini. Si pensava in un primo momento, dopo il Cdm di ieri, che il decreto sarebbe potuto esser licenziato rapidamente già domenica. Il “ritiro” del week end nell’abbazia in Toscana dei ministri servirà invece a trovare una intesa meno scontata di quanto apparisse proprio sull’Imu e consentire appunto a Saccomanni di rimodulare la spesa pubblica in funzione dei circa 3/3,5 miliardi che la sospensione Imu e la Cig rifinanziata richiedono.
Dal vertice, un ottimista Brunetta canta vittoria sull’Imu (sarà cancellata) che si spinge a considerare ancora attuale (ma da realizzarsi più in là, concede) la sua restituzione (Imu 2012). In realtà, entrerà nella discussione anche il problema della tassa sugli immobili considerati strumentali, per esempio i capannoni industriali.
Anche Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico, seppure non presente al vertice, ha voluto rappresentare le preoccupazioni di Confindustria e in generale dei produttori sull’aumento della tassa, un altro macigno che grava sulla possibilità di liberare risorse per la crescita. “E’ giusto che non si paghi sui capannoni”. Se sono uno strumento di impresa, ha osservato, sarebbe come “fare pagare la tassa sul tornio”
