
ROMA – C’รจ chi vorrebbe abolire il pagamento dell’Imu sulla prima casa e chi invece inserire un franchigia Isee e rimodularne il costo. C’รจ infine chi pensa che sia meglio introdurre una tassa dei servizi, la tassa Ics, che assorbirebbe Imu e Tares insieme. Se sul da farsi il governo guidato da Enrico Letta non trova l’accordo, e nemmeno la copertura finanziaria, intanto il rinvio dell’acconto Imu previsto per settembre al mese di dicembre sembra sempre piรน certo.
Paolo Russo su La Stampa elenca le tre ipotesi al vaglio del governo. La prima รจ la “opzione di azzeramento”:
“Compresa quella di eliminare del tutto la tassa sulla prima abitazione, coprendo il buco di 4 miliardi con aliquote progressivamente piรน alte su seconde, terze e quarte case. Una vera patrimoniale che sembra perรฒ inapplicabile perchรฉ stangherebbe chi fa del mattone una fonte primaria di investimento”.
Se l’abolizione non sembra possibile, rimane sempre l’innalzamento della franchigia a 600 euro e la rimodulazione della tassa in funzione dell’Isee:
“Ecco allora spuntare un piano B, che prevede di innalzare la franchigia, ossia la soglia sotto la quale non si paga, progressivamente al reddito Isee suddiviso in quattro fasce, di 5 mila, 7.500, 15 mila euro e sopra 15 mila. Piรน รจ basso il reddito indicato dal riccometro e meno imposta si pagherebbe. Fino alla totale esenzione sotto i 5 mila euro. Una soluzione meno onerosa, che limiterebbe a 2 miliardi lโammanco”.
La terza ipotesi รจ la tassa Ics, una tassa su casa e servizi che riunisce Imu e Tares:
“A pagare quella che qualcuno ha ribattezzato ยซservice taxยป sarebbero al 40% i proprietari dellโimmobile, su una base imponibile data dalla rendita catastale. Rivista secondo valori piรน vicini a quelli di mercato se il Parlamento riuscirร a ingranare la quinta sulla delega fiscale che contiene la sospirata riforma del catasto. Sulla quota ยซimmobiliareยป della tassa si applicherebbero degli sconti tanto piรน alti quanto piรน largo รจ il nucleo familiare. Un altro 40% dellโimposta sarebbe composto dalla quota ยซsmaltimento rifiutiยป e un 20% da quella per i ยซservizi indivisibiliยป, come lโilluminazione e la manutenzione stradale. Entrambe queste due quote sarebbero dovute da chi abita lโimmobile, quindi se del caso dagli affittuari. Solo che per questo 60% della tassa Ics, pagherebbero maggiormente le famiglie numerose, allโinsegna del principio ยซpiรน consumi, piรน paghiยป, sancito anche da una direttiva europea”.
Quel che รจ certo รจ che la scadenza per l’acconto Imu di settembre salterร in attesa delle decisioni del governo con molta probabilitร di almeno un mese, per ripresentarsi al 16 ottobre. Ma l’acconto Imu potrebbe addirittura essere cancellato e nel dicembre 2013 i contribuenti si troveranno direttamente a saldare la tassa, qualunque forma essa assuma.
