NEW YORK – Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’indagine sulla perdite di JPMorgan, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.
L’indagine è alle fasi iniziali e non è ancora chiaro quali possibili violazioni della legge federale gli investigatori starebbero esaminando.
L’amministratore delegato di JP Morgan, Jamie Dimon, ha superato senza particolari problemi l’assemblea degli azionisti e viene confermato nella doppia veste di presidente e amministratore delegato. Nei 50 minuti di assemblea gli vengono poste solo poche domande sull’errore che ”non sarebbe mai dovuto accadere” e dal quale – ammette – c’è però molto da imparare. Un errore – ribadisce la Casa Bianca – che evidenzia la necessità di nuove regole per tutelare i contribuenti, evitando il ripetersi di quanto accaduto nel 2007 e 2008. E un errore su cui anche l’Fbi indaga: l’indagine del Dipartimento di Giustizia è alle fasi iniziali e non e’ chiaro su quale possibile violazione le autorita’ stiano valutando.
”Non sarebbe dovuto accadere” è l’esordio di Dimon in assemblea. La sede della banca a Tampa, dove si svolge l’appuntamento, è blindata: si temono proteste che, però, non arrivano. ”Tutte le azioni correttive” necessarie ”sono state prese”: ”nessun cliente ha risentito” delle maxi-perdite da 2 miliardi di dollari. Dimon rassicura inoltre che il rosso non dovrebbe farsi sentire sul dividendo.
L’introduzione di Dimon è seguita dalle domande degli azionisti che, a dispetto delle attese, non si traducono in quel fuoco di fila che molti prevedevano e si concentrano maggiormente sull’attività dei mutui ipotecari della banca. Dimon risponde a tutti quando chiamato direttamente in causa. Parla anche delle nuove regole e della riforma di Wall Street, della quale ha sempre criticato la Volcker Rule che mette al bando il proprietary trading. JPMorgan non e’ contraria alle nuove norme: ‘Siamo d’accordo con il 70-80%” della riforma di Wall Street e d’accordo con il proposito che si pone la Volcker Rule”.