Fininvest farà di tutto per bloccare il pagamento di 750 milioni di euro alla Cir, immediatamente esecutivo secondo la sentenza resa nota sabato pomeriggio. La cifra è talmente grande che potrebbe avere conseguenze significative anche per un finanziere dalle spalle larghe come il proprietario della Fininvest, Silvio Berlusconi. Per questo i legali della Fininvest si rivolgeranno alla Corte d’Appello per tentare di bloccare l’obbligo di pagamento immediato.
La sentenza e la condanna sono uno strascico delle vicende dell’89-92, che videro al centro la società editrice milanese Mondadori, la quale all’epoca era diventata proprietaria del quotidiano romano la Repubblica. I giudici civili milanesi hanno riconosciuto che la Fininvest deve pagare la cifra assai rilevante come indennizzo perché il lodo arbitrale che seguì una serie di voltafaccia degli eredi Mondadori, che prima vendettero a Carlo De Benedetti e poi a Silvio Berlusconi, era stato viziato da una catena di corruzione. C’è già stata una sentenza penale, dopo la quale Cir ha mosso causa civile a Fininvest.
La sentenza resa nota nella quiete di un sabato pomeriggio milanese, ha provocato reazioni incredule e forti in campo berlusconiano.Al commento della Fininvest si è aggiunto quello di Marina Berlusconi, figlia maggiore di Silvio e presidente della Mondadori, l’oggetto del desiderio: “Si tratta di un verdetto incredibile e sconcertante. La Fininvest ha sempre operato nella massima correttezza e ha dimostrato in modo limpido e inconfutabile la validità delle proprie ragioni. Non posso non rilevare che questa sentenza cade in momento politico molto particolare. Non posso non rilevare che dà ragione ad un Gruppo editoriale la cui linea di durissimo attacco al presidente del Consiglio, per non dire altro, è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia però chi canta vittoria troppo presto. Sappiamo di essere nel giusto e siamo certi che alla fine questo non potrà non esserci riconosciuto”.
Il professor Romano Vaccarella, legale della Fininvest ha definito il verdetto “una sentenza abnorme. Se la motivazione corrisponderà al dispositivo c’è da restare a bocca aperta perché la condanna è superiore alla somma richiesta ed è stata irrogata per perdita di chance. Perdita di chance significa essere privato della possibilità di ottenere un risultato partecipando, per esempio, a un concorso qualora mi sia impedito di prendervi parte”. Concetto che applicato al dispositivo della causa Cir-Fininvest “significa la possibilità di partecipare a un giudizio equo. Ma nel caso in questione, nel 1991 la sentenza della Corte d’Appello di Roma c’é stata e quindi non si può parlare di perdita di chance ma semmai di sentenza iniqua e ingiusta. E di sentenza iniqua e ingiusta nessuna ha mai parlato, né in sede civile e né in sede penale”. Vaccarella ha annunciato che prima di ricorrere in appello, i legali di Fininvest chiederanno alla Corte di Appello di bloccare “la provvisoria esecutività della sentenza”, cioé la sua sospensione.