La manovra conferma i tagli per le Regioni, ma prevede anche premi per quelle più virtuose. Secondo l’emendamento approvato dalla commissione Bilancio del Senato, i fondi destinati alle Regioni saranno diminuiti di 4 miliardi nel 2011 e di 4,5 miliardi a partire dal 2012. Tuttavia la decisione finale spetterĆ alla Conferenza Stato-Regioni: entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto legge sulla manovra, dovrĆ decidere con quali criteri essi saranno attuati.
La commissione Bilancio ha approvato l’emendamento del relatore che prevede che fra i principi guida che dovranno essere tenuti in considerazione per valutare come mettere in pratica la sforbiciata alle risorse vi sia tra l’altro il ”rispetto del patto di stabilitĆ interno”. La misura prevede un taglio delle risorse destinate anche alle Province e ai Comuni.
Il relatore alla manovra Antonio Azzollini ha spiegato che ”ĆØ stato approvato il testo del mio emendamento sul patto di stabilitĆ per Regioni ed enti locali che non modifica i saldi ma dĆ le linee indirizzo per la ripartizione dei tagli per gli enti virtuosi”. Le riduzione ai fondi destinati alle Regioni ”sono ripartite secondo criteri e modalitĆ stabiliti” dalla Conferenza Stato-Regioni ”entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, e recepiti con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, secondo principi che tengano conto della adozione di misure idonee ad assicurare il rispetto del patto di stabilitĆ interno e della minore incidenza percentuale della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente complessiva nonchĆØ dell’adozione di misure di contenimento della spesa sanitaria e dell’adozione di azioni di contrasto al fenomeno dei falsi invalidi”.
In caso di mancata deliberazione della Conferenza Stato-Regioni entro il termine previsto (per gli anni successivi al 2011 entro il 30 settembre dell’anno precedente) ”il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ĆØ comunque emanato, nel rispetto degli obiettivi finanziari predetti”. La proposta di modifica approvata dalla commissione stabilisce anche l’ammontare dei tagli per le province e i Comuni: nel primo caso la riduzione (inclusa la compartecipazione all’Irpef) ĆØ di 300 milioni per il 2011 e di 500 milioni a partire dal 2012, nel secondo (per i comuni sopra i 5.000 abitanti) il taglio ai trasferimenti ĆØ pari a 1,5 miliardi nel 2011 e 2,5 miliardi dal 2012. Anche in questo caso a decidere le modalitĆ sarĆ la Conferenza Stato-CittĆ . L’emendamento sposta anche dal 31 dicembre 2010 al 31 dicembre 2011 la data entro la quale i Comuni sotto i trentamila abitanti che abbiano costituito societĆ sono obbligati a metterle in liquidazione o a cederne le partecipazioni.
