La Fiat cesserĂ di produrre auto a Termini Imerese da dicembre 2011. Lo ha confermato l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, durante la presentazione del piano industriale Fiat a Palazzo Chigi. Marchionne ha parlato di «condizioni di svantaggio competitivo» e di difficoltĂ strutturali, perchĂ© lo stabilimento Ă© in perdita.
L’ad di Fiat ha sostenuto che «farsi carico del problema sociale di Termini non compete alla Fiat ma all’intero sistema: la risposta deve essere collettiva». Marchionne si è detto disponibile «a una soluzione per tenere in vita Termini quando cesserĂ di produrre auto. Per anni ci siamo accollati l’onere della gestione di Termini in perdita ma il contesto era diverso: non è un problema di qualitĂ del lavoro ma di un delta dei costi eccessivo». Marchionne ha anche detto che «l’azienda è consapevole dei risvolti sociali che la chiusura comporta e di comprendere lo stato d’animo dei lavoratori».
Sergio Marchionne avrebbe confermato la possibilitĂ di destinare allo stabilimento di Pomigliano una nuova piattaforma per la produzione della futura Panda.
Per Pomigliano, comunque, secondo l’ad del Lingotto «ci vuole un atto di coraggio. La destinazione di una nuova piattaforma allo stabilimento campano «richiede infatti ingenti risorse e comporterĂ ulteriore inattivitĂ per i lavoratori. ServirĂ un prolungamento del sostegno al reddito», avrebbe aggiunto Marchionne, precisando che «questa soluzione, pur comportando un impegno per tutti, è l’unica strada, anche se non è una soluzione ottimale dal punto di vista della logica industriale».
Marchionne ha anche confermato la produzione dei modelli attuali nello stabilimento di Torino-Mirafiori per il prossimo biennio; stessa conferma per l’impianto di Melfi che «sta lavorando bene»; a Cassino si aggiungerĂ la produzione della Giulietta.
