Confesercenti lancia l’allarme per Natale in tema di crisi e ripresa minacciata.
”Dopo il profondo rosso del 2009 si sperava in un avvio verso un lento ma costante recupero della nostra economia, invece i rischi di contagio delle situazioni di Grecia, Spagna, Portogallo ed Irlanda minacciano quel poco di ripresa economica presente in Europa e le tensioni sull’euro alimentano nuova incertezza, mettendo a rischio anche il Natale”. Lo afferma il presidente della Confesercenti Marco Venturi, intervenendo alla convention che riunisce i dirigenti dell’associazione. Per Venturi gli attacchi all’euro vanno respinti: ”creare dalle presunte ceneri dell’euro due monete europee, come sembrano volere poco lungimiranti industriali tedeschi, sarebbe un suicidio politico ed economico che va assolutamente respinto. Serve rigore, servono regole comuni, controlli su tutti a partire dal nostro Paese che è ancora troppo spendaccione e sprecone. Se ci salviamo e’ per il buon senso delle famiglie, prudenti anche in questi periodi nell’uso dei bilanci familiari, per la tenacia delle imprese, ma non certo per l’impegno delle nostre istituzioni a tagliare sprechi e spese inutili e dare piu’ ossigeno con una riduzione graduale ma reale dell’imposizione fiscale a famiglie e Pmi”.
”L’Italia tiene grazie ad imprese e famiglie ma – continua Venturi – è un equilibrio precario. Senza il ritorno a un clima di fiducia si faranno i conti con una disoccupazione che crescera’ ancora, con chiusure di imprese (il saldo aperture e chiusure nei primi 9 mesi dell’anno è negativo per 11 mila), con emergenze a catena, dalle frane ai rifiuti, all’impoverimento del patrimonio archeologico e artistico, allo stallo della domanda interna”.
”E’ urgente allora – sempre secondo la Confesercenti – un tavolo di confronto con Governo e opposizioni su riforma fiscale e manutenzione del territorio, due titoli che possono dare una prima svolta importante e ricreare lavoro”. Venturi indica anche i terreni sui quali recuperare risorse: ”Incominciamo da una lotta reale alla evasione totale che vede protagonista l’abusivismo dilagante, e anche all’elusione fiscale. Non giriamo attorno al nodo della spesa pubblica e spezziamo una volta per tutto quel circuito spesa-consenso politico e sociale che tanti danni sta arrecando al nostro Paese”.
