ROMA-Gli affari di Parmalat nella stanza da letto, legittimo letto coniugale. Fabio Canè e Patrizia Micucci sono marito e moglie. Lui lavora per Intesa San Paolo, la banca che rappresentava e organizzava la “cordata italiana” per Parmalat, lavorava proprio come responsabile dei progetti e dei private equity, insomma il ramo della banca che si occupa di affari del tipo Parmalat. Lei era “advisor” di SociĂ©tĂ© GĂ©nĂ©rale per Lactalis, la concorrente della cordata italiana per Parmalat. Adesso sono entrambi indagati per essersi scambiati informazioni sull’affare che li vedeva insieme concorrenti e sposi. Mettiamo che non ci sia stato reato, mettiamo sia infondata l’ipotesi che l’uno abbia avvertito l’altra di quanto i rispettivi datori di lavoro offrivano per Parmalat, mettiamo che siano stati integerrimi e muti nella stanza da letto coniugale. Ma se il marito fa il direttore sportivo del Milan e la moglie la consulente del mercato giocatori per l’Inter non dovrebbe venire ai coniugi il dubbio che sia meglio che uno dei due passi la mano? E nessuno sapeva a Banca Intesa o a Lactalis di questo matrimonio, di questa coincidenza? Una volta si chiamava conflitto di interesse ma, si sa, in Italia è stato non solo depenalizzato ma anche abolito. Non solo nei Tribunali e negli affari, ma anche in camera da letto, coniugale per caritĂ .
