MILANO – Mondadori ha acquisito Rcs e ora l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane sarebbe pronto a fare un passo indietro e uscire dal Cda. La riunione dei vertici di Rcs è prevista per giovedì 8 ottobre e le voci di un addio di Scott Jovane sono nell’aria, ma non sono state confermate dalla società.
Il board di Rcs non ha dunque commentato le voci, sottolineando che il consiglio di amministrazione di giovedì era stato già programmato da tempo e ha in agenda la trattativa con le banche per la rinegoziazione degli accordi sul debito, scrive Repubblica:
“Nella notte di domenica il cda di Rcs ha dato via libera all’unanimità alla cessione dell’area Libri del gruppo, a cominciare dallo storico marchio Rizzoli, a Mondadori. Jovane, impegnato a raddrizzare i conti della società editoriale sin dal suo arrivo alla guida nel luglio del 2012, ha curato in prima persona il negoziato, definendolo una “priorità”.
La trattativa con Mondadori, secondo quanto riferiscono fonti vicine alla situazione, avrebbe però suscitato perplessità all’interno del cda sia per i tempi lunghi (quasi otto mesi) sia per il prezzo finale della cessione, fissato in 127,5 milioni di euro. C’è inoltre attesa sul mercato per il piano industriale di Rcs, preannunciato per settembre, ma ancora non presentato. Sarebbe questo il motivo dello scontro tra l’amministratore delegato e gli azionisti. Rimane l’incognita aumento di capitale: il cda è già autorizzato a chiedere ai soci fino a 190 milioni di euro, che andrebbero ad aggiungersi alla ricapitalizzazione da 400 milioni portata a termine nel 2013, e il timore è che si debba procedere all’operazione nonostante la vendita della Rizzoli.
“Il cda ne ha la facoltà e valuterà se sarà necessario. In questo momento non credo che ce ne sia l’esigenza e l’ipotesi non è sul tavolo”, ha detto lunedì Riccardo Taranto, direttore finanziario di Rcs, parlando a margine della presentazione del Giro d’Italia. Appuntamento cui – viene fatto notare – negli anni scorsi Jovane non era mai mancato”.