A Mirafiori, nel referendum sul nuovo accordo sindacale rifiutato dalla Fiom, ha vinto il sì, dopo una notte di altissima tensione, con sì e no in testa a testa fino alla fine. Lo scarto non è stato molto sbilanciato a favore del si: 54 contri 46 per cento, si può parlare di una spaccatura a metà degli operai con il peso decisivo degli impiegati a favore dell’accordo, che prevede una serie di cambiamenti nelle regole di vita in fabbrica e anche qualche miglioramento economico.
Decisivo è stato il seggio 5, quello dei 449 impiegati. Prima, nel conteggio iniziato con il seggio 9, il no era riuscito non solo a resistere, ma anche a segnare un certo vantaggio: i reparti del montaggio, roccaforti della Fiom, avevano risposto quasi unanimi.
Al voto, iniziato col turno delle 22.00 di giovedì, hanno partecipato 5.119 lavoratori, oltre il 94,2% degli aventi diritto. E il sì ha vinto con 2.735 voti, pari al 54,05%. A votare no sono stati invece in 2.325 (45,95%), mentre le schede nulle e bianche sono state complessivamente 59. Questi i numeri ufficiali della commissione elettorale, dopo una nottata in cui le cifre diffuse hanno continuato a cambiare.
L’affluenza record la dice lunga su quanto il referendum fosse sentito dal ‘popolo’ di Mirafiori. Il cancello ‘due’, simbolo di questa 2 giorni di passione per lo stabilimento simbolo della Fiat, è stato affollato tutta la notte da operai, militanti sindacali degli opposti schieramenti, ex dipendenti, giornalisti, fotografi e troupe televisive.
Ha detto venerdì sera uno degli operai anziani uscendo dal turno cominciato al pomeriggio: ”Il clima in fabbrica è tranquillo e disteso e il voto si è svolto con lunghe code, ma in tranquillita”’. In genere, però, nessuno, uscendo dalla fabbrica, aveva molta voglia di parlare.
Fuori, invece, la tensione era forte e alcuni militanti del no a volto coperto hanno bruciato bandiere dello schieramento avverso.
Il fronte del no ha retto per i primi 4 seggi: il 9, primo del montaggio; l’8, quello della ‘riconta’; e il 7 e il 6, sempre del montaggio.
Poi il sorpasso del sì, con un plebiscito dei colletti bianchi a favore del piano: 421 voti a favore e solo 20 contrari. In altalena, con lieve predominanza dei sì, lo spoglio dei seggi restanti, fino all’ultimo, che ha segnato la vittoria ai punti: impossibile per il fronte del no recuperare lo svantaggio. Ma lo scarto, nel voto operaio, è stato solo di 9 punti.
Nella lunga nottata di Mirafiori non è mancato nemmeno un piccolo ‘giallo’, che ha coinvolto il seggio 8, dove la scomparsa di 58 schede ha costretto la commissione elettorale e congelare prima e ricalcolare poi il voto.
Anche la fase finale dello spoglio, a vittoria del sì già acquisita, ha avuto attimi di confusione: l’esultanza rumorosa di un membro Fismic della commissione, ha causato infatti una lite con tanto di spintoni. Un rappresentante Fiom ha avuto un malore si è dovuto chiamare una ambulanza per soccorrerlo.
Poi, alle 6.00 di sabato mattina, proprio mentre gli operai del turno di notte lasciavano lo stabilimento, che nella giornata non vedrà nessuno al lavoro, si è appreso l’esito finale: vittoria del sì.
