Il popolo dei bot è tornato. Un ritorno di massa finito in un acquisto record di titoli di stato, favorito anche da un aumento del rendimento che indubbiamente invoglia.
Per anni i Bot sono stati il “salvadanaio sicuro” degli italiani, l’angolo dove tenere e far fruttare i nostri risparmi. Andavano talmente di moda che c’è chi ha proposto di tassarli. Poi, lentamente, è iniziato il declino. I buoni ordinari del tesoro hanno smesso di tirare, “strozzati” da rendimenti minimali e da forme di investimento che nell’era prima della crisi promettevano mirabilia a chi osasse azzardare anche solo un po’.
Ora, invece, gli italiani tornano ai bot. Meglio “poco ma sicuro” che rischi che in tanti non si sentono di correre. Così accade che il Tesoro colloca sul mercato buoni per sette miliardi e arrivano richieste per oltre undici. Il tutto favorito anche da un rendimento che torna a farsi interessante, visto che è salito al 2,067%, massimo dal dicembre 2008. Non è proprio una maxi rendita ma di questi tempi fa brodo.
Molto alta la domanda anche per i bot a sei mesi, il cui rendimento è salito al 2,06% (rialzo lieve rispetto all’asta precedente): a fronte dei 7 miliardi offerti, le richieste hanno sfiorato quota 11,4 miliardi di euro.