BRUXELLES – Nel 2001, la cooperativa agricola spagnola Arento inviava camion carichi di grano ad un pastificio italiano. Un giorno, il pastificio comincia ad avere difficoltà con i pagamenti, ha sempre più ritardi. La cooperativa non smette per questo gli invii, convinta che si tratti solo di una difficoltà temporanea. Col passare dei mesi si crea un debito di un miliardo di dollari, che l’industria italiana afferma infine di non poter più pagare. L’unica scelta possibile per la cooperativa spagnola è ricorrere alla giustizia italiana. «Ci siamo trovati di fronte al sistema legale italiano – dice Luis Navarro, il direttore generale di Arento – I viaggi a Milano erano kafkiani. L’Italia è veramente anni indietro dal punto di vista culturale, legale e amministrativo».
La via crucis giudiziaria di questa cooperativa spagnola mette in luce una delle contraddizioni del sistema economico europeo. I 27 paesi membri dell’Unione Europea formano in teoria uno spazio economico di libero mercato dove le transizioni e i soggetti devono rispettare le stesse leggi e sono protetti dagli stessi diritti. In realtà , l’idea è ancora molto lontana dalla realtà . Specialmente nella riscossione dei debiti in Europa vige il principio di un de-centralismo talvolta anarchico. Ognuno dei 27 paesi lavora come un’entità autonoma, con le proprie leggi, le proprie procedure, le proprie tradizioni e quello che si è creato fino ad oggi a livello europeo assomiglia più ad un dedalo che ad uno spazio unico.
Gli svantaggi di questa situazione sono in primo luogo economici. Funzionari europei stimano che le perdite legate alle difficoltà nella riscossione dei debiti ammontano almeno a 55 miliardi di dollari ogni anno. Esperienze giudiziarie come quella di Arento sono un profondo deterrente al commercio internazionale dentro i confini europei. Secondo il New York Times, si tratta di una delle ragioni per cui i ritmi europei nella creazione di lavoro e nella produzione di ricchezza restano indietro di molto rispetto agli Stati Uniti, dove perseguire con successo un debitore è un’impresa relativamente facile. Di fronte a questo gap, a Bruxelles si pensa ad una strategia per uscire dall’attuale crisi che passi anche da una soluzione del problema della riscossione dei debiti. Secondo alcuni studi, delle migliorie in questo campo potrebbero essere un stimolo efficace e spendibile rapidamente per la salute finanziaria e per la crescita industriali degli stati europei. Gli sforzi dell’Unione Europea non sono però solo rivolti a questo particolare aspetto. Una vera unità della giustizia europea prevede una seria di misure che rendano il mercato effettivamente più omogeneo. Tra queste, si troverà senz’altro una risoluzione che faccia riconoscere in ogni paese allo stesso modo le qualificazione universitarie e professionali.
Una riforma dello spazio economico europeo sembra ormai una necessità . L’Arevo nel 2001 esportava in altri paesi europei il 50% dei suoi prodotti. Dopo la sua esperienza giudiziaria col pastificio insolvente, la cooperativa ha deciso di adottare una nuova strategia che prevedeva di non vedere mai più tribunali stranieri e atti scritti in una lingua straniera. Da allora, tutte le vendita di Arevo sono interne ai confini spagnoli.
