Alessandro Profumo non è più l’amministratore delegato di Unicredit. Il Cda, dopo un duro scontro interno, lo ha sfiduciato e lui ha firmato le dimissioni. “C’è stata una richiesta di dimissioni da parte del Consiglio di amministrazione di Unicredit, e mio marito si è dimesso firmando queste richiesta” ha detto solo a tarda serata la moglie del top manager, Sabina Ratti. Una delusione per quanti, all’interno del Cda, hanno tentato fino all’ultimo di trattenere Profumo in Unicredit, soprattutto temendo problemi di instabilità. Ma alla fine hanno prevalso di grande misura gli altri, coloro che hanno deciso di estromettere Profumo dalla sua banca.
Il consiglio ha votato all’unanimità, col solo voto contrario della consigliera indipendente Reichlin, di dare mandato al presidente Dieter Rampl di offrire ad Alessandro Profumo la risoluzione consensuale del rapporto a precise condizioni con le dimissioni contestuali. Se non le accetterà il Cda ha già deliberato la revoca delle deleghe attribuendole al presidente e risolvendo il rapporto con l’ad. A fronte di questa situazione Profumo, poco prima di mezzanotte, ha ceduto al volere del Cda firmando la lettere di dimissioni. Sembra che all’ormai ex amministratore delegato andranno 40 milioni di buonuscita.
01:09 Il cda di Unicredit ”ha dato mandato al presidente Rampl di identificare e proporre il successore di Alessandro Profumo nelle prossime settimane”. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dopo il cda straordinario dell’istituto. ”Fino alla nomina di un nuovo amministratore delegato, il Cda – prosegue il comunicato – ha trasferito in via temporanea le deleghe esecutive al presidente Dieter Rampl, che, supportato dai deputy CEOs guidera’ il Gruppo”.
01:07 ”Il Cda di Unicredit e Alessandro Profumo hanno, a seguito dell’orientamento maturato dal consiglio, concordato che, dopo 15 anni, e’ giunto il momento di un cambiamento al vertice del gruppo. Alessandro Profumo ha quindi rassegnato le dimissioni da amministratore delegato, che il Cda ha accettato, ringraziandolo per gli ottimi risultati raggiunti in questi anni”. E’ quanto si legge in una nota, diffusa dalla banca al termine del Cda.
23:45 All’ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, che ha firmato la risoluzione consensuale con l’istituto di credito, andra’ una buonuscita di circa 40 milioni di euro. Il banchiere percepiva uno stipendio di oltre 4 milioni di euro l’anno.
23:39 ”Siamo serenissimi” anche se siamo stati sottoposti a ”un notevole stress”. Cosi’ la moglie di Alessandro Profumo, Sabina Ratti, descrive l’epilogo dell’esperienza del marito alla guida di Unicredit. ”Comunque – ha aggiunto la Ratti lasciando lo studio legale Erede Bonelli Pappalardo – non e’ la fine del mondo. Non c’e’ mica solo Unicredit”. ”Non fatemi dire altro”, ha poi aggiunto.
23:33 Una parte della buonuscita dell’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo sara’ devoluto in beneficienza a Don Virginio Colmegna. ”Ci tengo a dirvi che una parte della buonuscita sara’ data in beneficenza a don Virgino Colmegna”, ha detto ai cronisti la moglie del banchiere, Sabina Ratti, indicando in ”due milioni” la cifra destinata alla Casa della Carita’. Sull’ammontare totale della buonuscita la Ratti si e’ limitata a dire che corrisponde a quello gia’ circolata.
23.23 Alessandro Profumo ”si e’ dimesso” dalla carica di amministratore delegato di Unicredit. Lo ha detto la moglie Sabina Ratti lasciando lo studio Eredi Bonelli Pappalardo. ”C’e’ stata una richiesta del consiglio di amministrazione e si e’ dimesso. Ha firmato, ha rassegnato le dimissioni”, ha spiegato.
23:02 Timori e diverse posizioni dei sindacati del settore credito dopo l’uscita dell’ad di Unicredit, Alessandro Profumo. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, si dice ”preoccupato” per lo scontro che si e’ consumato nelle stanze dello ”strapotere delle tecnocrazie” e esprime solidarieta’ nei confronti dei quel manager che ”ha costruito una delle banche piu’ potenti del mondo, che ha garantito stabilita’ occupazionale”. Preoccupato appare anche il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, che sottolinea l’assenza di ”trasparenza e chiarezza nelle scelte che si stanno compiendo, dei motivi per i quali avvengono le cose che stanno avvenendo” anche perche’, ricorda, ”quello che sta avvenendo nel piu’ grande istituto di credito italiano, fra i maggiori europei, ha una sua importanza per tutto il paese” Da domani, intanto, dovrebbe riprendere la trattativa sugli esuberi nel gruppo bancario (4.700 unita’). E c’e’ chi, come la Uilca chiede di rinviare la trattativa e chi, come l’Ugl, di proseguire il confronto in un clima ”sereno”. ”Alessandro Profumo, al quale rinnovo, in questo momento, la stima profonda maturata in lunghi anni di intensa dialettica sindacale, – dice Giuseppe Gallo, segretario generale Fiba Cisl – ha rappresentato nell’universo imprenditoriale europeo il valore dell’autonomia del top management e i grandi risultati che essa ha favorito attraverso la costruzione di Unicredit, uno dei piu’ solidi e competitivi gruppi bancari e finanziari internazionali”. La sua uscita di scena ”suscita legittimamente timori di regressioni strategiche e gestionali, in particolare nelle politiche del credito e nella gestione del personale”. ”Riteniamo – prosegue – che la democrazia economica sia storicamente matura e necessaria: perche’ rafforza l’azione negoziale che le organizzazioni sindacali stanno mettendo in campo, con la massima determinazione ed efficacia nella trattative per l’unificazione del Gruppo Unicredit”. Per il segretario generale Uilca Massimo Masi le dimissioni sono ”il risultato della partitocrazia nel mondo credito. Ora serve una verifica rigida della politica aziendale”. La Uilca, di concerto con le altre Organizzazioni Sindacali – annuncia quindi Masi – ”valutera’ le conseguenze di questo cambio al vertice di UniCredite fin da ora chiede alla nuova governance di fare chiarezza sulle politiche aziendali e di esprimersi sul destino del progetto One4C”. Inoltre ”la trattativa avviata sugli esuberi potra’ eventualmente riprendere solo dopo tale verifica”. Infine Fabio Verelli, segretario nazionale dell’Ugl Credito, afferma: ”indipendentemente da chi prendera’ il posto dell’amministratore delegato di Unicredit e da quale sara’ il futuro assetto del nuovo vertice del Gruppo, e’ necessario che il confronto tra sindacati e azienda sugli esuberi previsti dal progetto della Banca Unica continui nel clima piu’ sereno possibile”.
23:01 E’ terminato il Cda di Unicredit. La riunione e’ durata circa quattro ore e mezza. A breve e’ atteso un comunicato
22:45 Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, e’ da alcune ore nello studio legale Bonelli Erede Pappalardo a Milano. Qui il banchiere sta valutando le condizioni della sua uscita.
22:41 Il consiglio di Unicredit ha deliberato all’unanimita’ col solo voto contrario della consigliera Reichlin di dare mandato al presidente Dieter Rampl di offrire ad Alessandro Profumo la risoluzione consensuale del rapporto a precise condizioni con le dimissioni contestuali entro la mezzanotte di oggi. Se non le accetterà il Cda ha gia’ deliberato la revoca delle deleghe attribuendole al presidente e risolvendo il rapporto con l’a.d.
22:32 Il Cda di Unicredit ha sfiduciato l’amministratore delegato Alessandro Profumo. Lo si apprende da fonti del board, mentre la riunione e’ ancora in corso per definire, viene spiegato, ”i dettagli degli ultimi passaggi di deleghe”.
21.44 Si va verso la conclusione del Cda di Unicredit. Ha lasciato la sede anche il consigliere Salvatore Ligresti.
21:21 ”Ritengo che si trovera’ una soluzione condivisa per Unicredit che passera’ per l’uscita di Profumo”. E’ la previsione di Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia, uno dei soci di Piazza Cordusio, mentre e’ in corso il Cda per valutare le dimissioni dell’amministratore delegato. ”Sangue non ne scorrera”’ assicura Puglisi all’ANSA.
20:40 Scontro all’interno del Cda di Unicredit sulle dimissioni dell’amministratore delegato Alessandro Profumo. All’interno del cda, riferisce una fonte qualificate all’ANSA, ci sono consiglieri che si oppongono all’addio del banchiere. I toni, a quanto si apprende, sarebbero molto accesi.