18:45 ”Il quadro di questa vicenda deve far riflettere: gli azionisti hanno tutti i diritti, e possono sfiduciare e cambiare il management, a partire dall’Amministratore delegato. Ma in questa vicenda non c’e’ dubbio che ci siano state interferenze pesanti della politica, a partire dalla Lega, che con il suo leader ha detto esplicitamente qualche mese fa che occorreva ‘occupare le banche’. Si tratta di capire se la politica abbia fornito il pretesto per alcuni consiglieri di amministrazione”. Lo ha detto il deputato del Pd Matteo Colaninno, intervistato da Radio Radicale. ”Unicredit capitalizza circa 40 miliardi di Euro, ha azionisti in tutto il mondo, molti sono Fondi, e l’Italia rischia di offrirsi in questo modo, alla comunita’ internazionale, con l’immagine di un Paese in cui la politica vuole rimettere le mani nel sistema bancario. Non c’era nessuna scalata libica. Unicredit – sottolinea – e’ banca che ha una rilevanza importante per il nostro Paese, ma probabilmente ha gia’ oggi piu’ azionisti non italiani che italiani. Le leggi italiane devono essere rispettate, e se queste vengono rispettate la politica deve stare al suo posto. Sembra ad oggi che ci siano state delle pesanti divergenze con gli azionisti tedeschi, a partire dal Presidente Rampl, e con alcune delle Fondazioni azioniste della banca. Nella fondazione Cariverona la Lega ha platealmente affermato di voler contare molto di piu’. Dice la Lega che lo fa ‘per il territorio’. Ma la governance di una banca nulla c’entra con gli interessi dei territori”. ”Fare banca – spiega Colaninno – e’ un fatto indipendente dagli azionisti delle fondazioni, e devono essere gli executives delle banche a decidere a chi fare un prestito, non certo la politica”.
17:38 ‘Mi pare che quanto è successo abbia un significato evidente”. Commenta con queste parole Dino De Poli, presidente della Fondazione Cassamarca, azionista dell’istituto di Piazza Cordusio, le dimissioni dell’ad di Unicredit, Alessandro Profumo. De Poli era stato tra coloro che in questi mesi avevano ripetutamente segnalato il ”disagio” delle Fondazioni per la scarsa considerazione che questi soci, a loro dire, avevano da Profumo. ”Adesso – aggiunge il patron di Cassamarca – si nominera’ un nuovo amministratore delegato e ognuno farà la propria parte”. In merito al ruolo che avrebbero avuto nelle decisioni di Profumo gli attacchi della Lega al top management, in particolare per il volume crescente di partecipazioni di societa’ libiche, De Poli ha detto di essere convinto che ”questo non c’entra”. ”La Lega – ha concluso – e’ capace di produrre solo parole”.
17:02. “Quella di Profumo e del suo successore è una scelta che spetta al cda e ai soci. Dopodichè, io auspico soprattutto che adesso gli organismi di controllo, Bankitalia, Consob, fermino la scalata libica a Unicredit”. Cosi’ il sindaco di Verona, il leghista Flavio Tosi, commenta le dimissioni annunciate poco fa da Alessandro Profumo. ”In questa vicenda – ha ricordato Tosi – io sono intervenuto come sindaco che rappresenta un territorio nel quale questa banca, Unicredit, ha molti interessi. A prescindere dal ruolo di Profumo, io ho manifestato la preoccupazione riguardo alla possibilita’ che l’istituto, per il legame che ha con il nostro territorio, potesse passare sotto il controllo libico”. Il Comune di Verona esprime diversi consiglieri in Cariverona, la cui Fondazione detiene il 4,98% di Unicredit.
16:51 E’ appena arrivato nella sede di Unicredit Farhat Omar Bengdara, Governatore della Banca centrale Libica azionista con il 4,98 per cento dell’istituto. E’ la prima volta che Bengdara, vice presidente di Piazza Cordusio, viene visto varcare la sede della banca per un consiglio di amministrazione.
16:45 Tarak Ben Ammar esclude che i soci libici possano essere irritati per la vicenda che sta riguardando i vertici di Unicredit e in particolare l’a.d. Alessandro Profumo. Lasciando la sede di Piazzetta Cuccia, dove ha partecipato alla riunione del patto di sindacato, il finanziere franco-tunisino ha risposto ”non credo” a chi gli chiedeva se i soci di Tripoli possano essere irritati per la vicenda Profumo. A chi poi gli chiedeva come un qualsiasi investitore possa vedere la situazione, Ben Ammar ha replicato: ”Non si preoccupa”.
16:39 Nessun commento da parte di Franz Zwikl al terremoto che sta scuotendo il vertice di Unicredit. Il consigliere di Piazza Cordusio, facendo il suo ingresso nella sede della banca, ha opposto una lunga sfilza di no comment a domande sulle dimissioni di Profumo e sull’ingresso dei soci libici. ”C’e’ il cda, non sono cose di cui si parla per strada sono state le sue uniche parole”, ha detto.
16:38 ”Non ho nessun commento da fare, i fatti si commentano da soli. Se uno si dimette deve essere sostituito”. Lo ha detto il finanziere Salvatore Mancuso, ex presidente del Banco di Sicilia, interpellato sulle dimissioni di Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit. Mancuso e’ stato avvicinato mentre passeggiava nei pressi della sede di Unicredit.
16:24 L’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo lascia l’incarico. E’ quanto indica il banchiere in una lettera al Cda.
16.06 Resta debole Unicredit in Piazza Affari in attesa di aggiornamenti sulle dimissioni dell’amministratore delegato Alessandro Profumo. Il titolo cede l’1,24% a 1,91 euro
16.05 Profumo, seduto davanti al fianco dell’autista, non ha abbassato il finestrino e non ha rivolto alcun cenno ai giornalisti assiepati all’uscita del palazzo. L’amministratore delegato ha lasciato la sede dell’istituto prima dell’inizio del Cda, convocato per le 18. In sede restano il presidente Dieter Rampl e tre vicepresidenti Vincenzo Calandra Bonaura, Luigi Castelletti e Fabrizio Palenzona. Quest’ultimo e’ uscito in macchina a meta’ mattina per partecipare al Cda di Mediobanca ed e’ rientrato verso le 14. In Piazza Cordusio sono presenti dalla mattinata anche tre dei quattro vice amministratori delegati: Sergio Ermotti, Roberto Nicastro e Paolo Fiorentino. Tra i consiglieri e’ stato visto entrare Franz Zwickl.