Ore 15:33 Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, ha lasciato uscendo in macchina la sede della banca.
Ore 15:12 Unicredit smentisce ufficialmente al momento le dimissioni dell’amministratore delegato Alessandro Profumo. Lo riferiscono fonti della banca dopo le voci circolate a riguardo e ricordano che qualsiasi decisione dovra’ essere ratificata dal Cda.
Ore 14:59 I legali di Unicredit e di Alessandro Profumo sono ancora al lavoro per arrivare a una soluzione condivisa. E’ quanto riporta l’Ansa mentre si susseguono le voci di dimissioni del banchiere in vista del Cda straordinario della banca.
Ore 14:54 E’ giallo sulle dimissioni di Profumo. Secondo l’agenzia Ansa “”fonti autorevoli negano che al momento il banchiere abbia già rassegnato le dimissioni”.
Ore 14.22 “L’amministratore delegato di Unicredit Profumo ha rassegnato le dimissioni”, lo scrive il Corriere della Sera.
Ore 14.16 Salvatore Ligresti, azionista di peso di Unicredit, si è detto “favorevole alla stabilità ”.
Ore 13.55 Secondo indiscrezioni dell’agenzia Reuters, Rampl riceverà un mandato di tre settimane per trovare un ad esterno, in sostituzione di Profumo.
Ore 13.49 Secondo l’agenzia Apcom Profumo, al termine di una mattinata di riunioni in piazza Cordusio, va verso le dimissioni senza passare per una “conta” nel consiglio di amministrazione previsto per il tardo pomeriggio. Secondo altre fonti, invece, Profumo sarebbe pronto a combattere.
Ore 13.44 Lo scontro al vertice di Unicredit e le sorti del suo amministratore delegato trova ampio spazio anche sulla stampa internazionale. Il FINANCIAL TIMES, in prima pagina nell’edizione europea, pubblica un articolo intitolato ”Il capo di Unicredit pronto a dimettersi” che racconta del progressivo deterioramento dei rapporti di Profumo (accusato di essere ”autocratico” e ”usare la mano pesante”) con gli azionisti e con il presidente, il tedesco Dieter Rampl, fino al cda straordinario convocato per oggi.
Secondo fonti dell’autorevole quotidiano della City il successore di Profumo – per 15 anni amministratore delegato di Unicredit – ”prenderà il suo posto prima di Natale”. ”Alessandro Profumo su un seggiolino eiettabile”: questo il titolo di un breve articolo del quotidiano francese LES ECHOS nel quale ci si chiede se Profumo non stia ”vivendo le sue ultime ore alla guida di Unicredit. In ogni caso – si legge ancora – questa è la voce che corre a Milano”. Mentre nella banca, aggiunge, ”il clima è improvvisamente peggiorato tra l’amministratore delegato e gli azionisti storici italiani, come le fondazioni bancarie di Verona, Bologna, e Torino, o tedesche, come l’assicuratore Allianz, che pretendono da Alessandro Profumo lo stop all’ascensione della Libia nel capitale”. Concretamente, conclude Les Echos, Profumo è ”sospettato di aver organizzato l’arrivo dei libici per indebolire le fondazioni, con cui e’ in disaccordo strategico, e avvertire in questo senso il presidente del gruppo, Dieter Rampl”.
Ore 13.12 Mohammed Layas, numero uno dei fondo Lybian Investment Authority, ha precisato: «Tutte le relazioni tra la Libia e Unicredit sono gestite dalla banca centrale libica». Sia la banca centrale che il fondo sovrano libico detengono quote nell’istituto italiano.
Ore 12.58 Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore è in arrivo l’accordo per evitare lo scontro in consiglio di amministrazione di UniCredit. Profumo potrebbe rassegnare le dimissioni prima del Cda previsto per le 18.
Ore 12.41 Secondo quanto scrive il quotidiano tedesco Financial Times Deutschland, Profumo rassegnerà le dimissioni dopo il consiglio di amministrazione straordinario dell’istituto. Il giornale ritiene inoltre ”probabile” che il cda non nominerà un sostituto di Profumo, ma che la poltrona verrà affidata ad interim al presidente di Unicredit, Dieter Rampl. Anche secondo il quotidiano Handelsblatt, Profumo rassegnerà le dimissioni.
Ore 12.36 Il capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, ha detto: «Brinderemo, non a champagne ma a spumante italiano, quando Profumo lascerà Unicredit».
«L’IdV ha sempre guardato con attenzione a quanto accadeva all’interno della più grande banca italiana ed è stato l’unico partito a chiedere, ormai da tempo, le dimissioni del suo amministratore delegato», ha aggiunto. «Le ultime vicende confermano come i bankster possano condizionare il sistema bancario, per cui ormai è necessaria una più rigida regolamentazione che impedisca a pochi personaggi senza scrupoli di fare loschi affari sulla pelle degli onesti; così come è indispensabile una revisione delle attività delle troppo spesso colluse o inadempienti autorità di vigilanza», ha continuato Lannutti.
«Più in generale è necessario contrastare un modo di fare banca basato sulla speculazione spregiudicata e sull’affarismo disonesto che danneggiano l’economia nazionale. Serve con urgenza una riforma profonda di Bankitalia e Consob, quest’ultima ancora senza guida, per evitare il conflitto di interessi tra controllori e controllati e sottrarre agli oligarchi funzioni delicate che nei Paesi democratici sono affidati alla sovranità popolare. Intanto stamattina il titolo Unicredit è partito in netto calo sui mercati europei mentre salgono le quotazioni della Banca libica: Gheddafi può dirsi soddisfatto, gli italiani no di certo», ha concluso.
Ore 12.30 Il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Roberto Castelli (Lega) non si è voluto sbilanciare sul caso Profumo: «Io non mi occupo di questioni bancarie». Poi ha detto: «Credo che nessuno al di fuori della banca possa esprimere giudizi».
Ore 12.13. La Consob monitora il titolo Unicredit in Borsa minuto per minuto e ha esteso l’analisi anche all’operatività delle sedute passate per valutare eventuali movimenti speculativi, alla luce di quanto emerso ieri e nel fine settimana sullo scontro al vertice del gruppo. L’autorità di controllo sul mercato è in contatto sia con la banca di Piazza Cordusio sia con Borsa Italiana, cui spetta la decisione di un’eventuale sospensione delle azioni in Borsa. Tuttavia uno stop – viene fatto notare – non avrebbe senso oggi perché l’incertezza sul destino dell’amministratore delegato Alessandro Profumo crea paradossalmente una situazione di parita’ informativa.
Finché un comunicato, atteso al termine del Cda, chiarirà se il banchiere lascerà o no la guida del gruppo, il mercato dovrà per forza di cose convivere per tutta la seduta con una situazione di incertezza, che si riflette intanto sull’andamento irregolare del titolo. Quest’ultimo dopo uno scivolone iniziale (-3%) ha ridotto le perdite e cede l’1%.