MANTOVA – Addio allo storico impermeabile indossato da Humphrey Bogart nel film Casablanca. Il leggendario marchio di impermeabili Valstar di Mantova chiude, dopo aver vestito celebrità , stelle delle moda e del cinema da Ernest Hemingway, Audrey Hepburn e Marlon Brando ai più recenti Eric Clapton, Madonna, Schwarzenegger, Putin e Berlusconi.
Dal 2005 la società , diventata nel frattempo di proprietà mantovana (i Bianchi della Lubiam), ha spostato la propria sede operativa a Bagnolo San Vito, tenendo a Milano lo showroom. Poi la notizia di un brusco aggravarsi della situazione in azienda. A metà aprile Stefano Massa, da anni amministratore unico dell’azienda, si è fatto da parte lasciando il timone a William Donati, commercialista dello studio Morri Cornelli associati di Milano.
Qualche settimana fa, poi, i sindacati hanno ricevuto notizia della chiusura della sede di Bagnolo e dello showroom milanese a partire dal primo giugno, cioè domani. Per i tredici dipendenti si aprirebbe un biennio di Naspi (il nuovo ammortizzatore sociale varato con il Jobs Act) in assenza della possibilità di ricorrere alla cassa straordinaria.
“La situazione è in evoluzione, non è ancora stato siglato nulla per cui è prematuro parlarne – spiega il commercialista Donati – tutto quello che posso dire è che stiamo lavorando di concerto perché non ci siano problemi con nessuno, lavoratori e fornitori, e per salvare un marchio importante”.
Da Donati viene anche la conferma che attualmente l’attività a Bagnolo San Vito è ferma. Indiscrezioni aggiungono che si starebbe lavorando per porre rimedio a una difficile situazione debitoria, e che per il futuro non è esclusa la possibilità della cessione del marchio. La Valstar, società a responsabilità limitata, ha sede legale in piazza della Repubblica a Milano. Il capitale sociale di centomila euro risulta ripartito tra Chiara Bianchi (95%), figlia di Luigi, e il marito Stefano Massa (5%).
Il numero di dipendenti è progressivamente diminuito negli ultimi anni, fino ad arrivare agli attuali 13. Nel 2005, quando arrivò a Bagnolo, il marchio Valstar aveva già alle spalle 94 anni di vita. Alle radici un’azienda inglese che aprì a Milano una fabbrica di impermeabili e un cinese, Sai Vita, che guidò la sartoria per generazioni.
Valstar ha sempre puntato a una produzione di alta qualità e a un target di clienti medio alto. Oltre che in Italia, i suoi mercati di riferimento erano gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania. Il suo prodotto più celebre era il Valstarino, il giubbino in pelle scamosciato, tagliato in vita con cintura, collo e polsi in maglia e due tasconi applicati: un capo iconico creato nel 1935 e diventato un indispensabile del guardaroba maschile negli anni ’70 e ’80.
Reinventato all’inizio degli anni 2000 con un taglio slim e una nuove versione per lei, il Valstarino era il capo iconico su cui l’ex amministratore Stefano Massa aveva puntato per il rilancio del marchio. Ma nemmeno la partecipazione a Pitti Uomo e la vetrina web con la possibilità di personalizzare a piacere il giubbotto, sono riusciti a salvare dalla chiusura l’azienda. “E’ la crisi bellezza, e non puoi farci niente” avrebbe detto Humphrey Bogart, alzando il bavero del suo impermeabile.