Eni archivia il primo semestre dell’anno con utile ed Ebit in forte crescita. Ribadisce il proprio impegno per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Alza l’obiettivo di fine anno sulle nuove risorse esplorative. E mette in cantiere le basi per poter migliorare la remunerazione degli azionisti. Incassando così il plauso dei mercati: il titolo brilla in Borsa, dove arriva a guadagnare più del 5% per poi chiudere a +5,6.
I risultati al 30 giugno approvati dal cda evidenziano nel semestre un utile netto in forte crescita a 7,398 miliardi (dagli 1,103 miliardi dello stesso periodo del 2021), un utile netto adjusted a 7,08 miliardi (dagli 1,199 miliardi del 2021) e un Ebit (utile operativo) adjusted di oltre 11 miliardi (+228%).
I risultati Eni
Solo nel trimestre l’utile netto adjusted è migliorato a 3,81 miliardi e l’utile operativo adjusted è più che duplicato rispetto al 2021. “Risultati solidi”, sintetizza l’a.d. Claudio Descalzi, che, grazie anche all’aggiornamento delle previsioni sul mercato di riferimento, consentono al Cane a Sei Zampe di “migliorare la remunerazione degli azionisti aumentando il programma 2022 di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi di euro”.
Bene in particolare il settore esplorazione e produzione, con un Ebit adjusted di 4,87 miliardi nel trimestre, più che raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2021, catturando appieno il miglioramento dello scenario. Risultati molto positivi anche per il business che comprende la raffinazione. Nonostante l’aumento dei costi delle materie prime petrolifere e l’andamento dei costi delle utilities, consegue un risultato positivo anche il business della chimica, gestito da Versalis.
In crescita Plenitude
Ebit adjusted in crescita nel trimestre per Plenitude, l’ex Eni Gas e Luce, per la quale Descalzi precisa che l’Ipo, seppure rimandata per le condizioni di mercato, rimane comunque “nei piani” del gruppo. Si farà appena le condizioni di mercato “verranno ristabilite”, chiarisce il manager, che comunque è sicuro che si troverà “una buona finestra di opportunità ”.
Sul tema caldo della diversificazione delle fonti energetiche, su cui Eni è impegnata fin dalla prima ora, la società conferma il proprio impegno. Ed esclude possibili ripercussioni da un’eventuale chiusura dei rubinetti dalla Russia. “In un contesto di incertezza e volatilità dei mercati, ci siamo attivati rapidamente per garantire nuovi flussi di approvvigionamento”, sottolinea Descalzi, ricordando di aver “profuso il massimo impegno nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici”, continuando comunque nella strategia di decarbonizzazione. Guardando avanti Eni alza leggermente la guidance sulle nuove risorse esplorative per il 2022, mentre proprio oggi annuncia una ulteriore significativa scoperta di gas nel suo primo pozzo esplorativo ad Abu Dhabi.