NAPOLI – A Napoli è apparso uno striscione contro Daniele De Santis, l’ultras che avrebbe sparato a Ciro Esposito. In corso Vittorio Emanuele, davanti a un noto hotel sorto in un ex convento, ignoti hanno posizionato sul muro lo striscione che recita “De Santis fascista assassino, Napoli ti odia”. Al di sotto dello striscione, dipinta con vernice, la scritta “anni ’70 bombe nelle piazze, 2014…pistole fuori dagli stadi”.
Intanto su Twitter inizia a crescere l’hastag #nonfiniscecosì. Adesso il problema vero sarà quando Napoli e Roma torneranno a incontrarsi in campionato. Allora ci sarà davvero da preoccuparsi e da tenere altissima l’attenzione, molto più di quanto fu tenuta il 3 maggio scorso per la finale di Coppa Italia con la Fiorentina. Allora sì che il rischio scontri sarà reale, nonostante il tam tam della Rete ieri abbia fatto credere per qualche ora che da Napoli si stesse organizzando una spedizione di tifosi a Roma: ufficialmente per testimoniare affetto ai parenti di Ciro Esposito, ma poi, se veramente i tifosi fossero partiti in massa, sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa.
Immediatamente sono scattate le contromisure. Innanzitutto a tutela di Daniele De Santis che è ancora ricoverato, in stato di detenzione, al Policlinico Umberto I: per sicurezza nelle prossime ore potrebbe essere trasferito nel centro medico di un carcere.
Per l’ordine pubblico, poi, si sono preoccupati seriamente anche al Viminale, da cui è partita una segnalazione diretta alle questure di Napoli e Roma affinché si elevasse al massimo livello il monitoraggio dei gruppi ultrà più noti per le intemperanze allo stadio e dintorni. Ma dalle forze dell’ordine non sono arrivate segnalazioni, e anzi, dai gruppi del tifo organizzato della curva B del San Paolo (meno violenti di certe sigle della curva A, ma non meno duri e puri), è stata diffusa una nota per spiegare che nessuno aveva intenzione di partire per Roma.
(foto Ansa)