ANKARA (TURCHIA) – Decine di migliaia di persone hanno assistito a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia, ai funerali delle tre attiviste curde del Pkk assassinate a Parigi il 9 gennaio. “Volevano la pace e sono state uccise”, ha arringato la folla Ismail Cansiz, padre di Sakine Cansiz, una delle fondatrice del gruppo separatista di Abdullah Ocalan, “continuiamo a lavorare per la pace, una pace che unisca i turchi e i curdi, la guerra è male”.
Uomini e donne di ogni età si sono radunati in piazza Batikent nella capitale ufficiosa del Kurdistan turco, presidiata da un servizio d’ordine formato da 2mila volontari. Un lungo corteo ha accompagnato il carro funebre che trasportava le tre bare avvolte nel tricolore curdo giallo, rosso e verde, che poi sono state adagiate su una piattaforma al centro della piazza per permettere ai presenti di rendergli omaggio.
Ci sono state grida che invocavano vendetta, inviti a combattere, ma per lo più si sono levate voci a favore della convivenza, con molte donne che indossavano le sciarpe bianche simbolo della pace. Le bare erano arrivate la sera di mercoledì 16 gennaio in Turchia. Ancora non si è saputo chi fossero gli autori o i mandanti di quella che è apparsa come una vera e propria esecuzione. Si sospetta probabilmente per bloccare i contatti in corso tra Ankara e Ocalan, rinchiuso in un carcere di Imrali, per arrivare a un cessate il fuoco e al disarmo del Pkk.
(Foto Ap/LaPresse)