ROMA Alcuni militanti di Greenpeace, martedì 9 ottobre sono arrivati insieme a una rappresentanza siciliana di amministratori e politici, pescatori e comitati locali al ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare con lo scopo di incontrare Corrado Clini.
Il Ministro però, non si è presentato all’appuntamento indetto per le 17 presso il Ministero. Al suo posto hanno partecipato i Direttori generali responsabili della Valutazione di Impatto Ambientale e della Protezione della Natura e del Mare. “Siamo dispiaciuti che il ministro dell’Ambiente, del Territorio e del Mare non si sia presentato all’incontro, è un segnale di scarsa attenzione nei confronti degli amministratori venuti dalla Sicilia e degli oltre 57mila cittadini che hanno firmato la petizione per dire No alle Trivelle nel Canale”- commenta Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia – “Parlare con le direzioni generali del Ministero non è l’interlocuzione che cercavamo. Il problema delle trivellazioni è politico. Vogliamo capire da che parte sta il ministro Clini di fronte all’articolo 35 del Decreto ‘Cresci Italia’ che apre la corsa all’oro nero” – conclude Giannì.
Di fronte al Ministero, gli attivisti di Greenpeace hanno piazzato una trivella di quattro metri a simboleggiare il rischio di un disastro petrolifero nel Canale di Sicilia e hanno aperto uno striscione con un appello rivolto al ministro Clini “La Sicilia a Clini: salva il mare dalle trivelle.”
Di fronte al Ministero, gli attivisti di Greenpeace hanno piazzato una trivella di quattro metri a simboleggiare il rischio di un disastro petrolifero nel Canale di Sicilia e hanno aperto uno striscione con un appello rivolto al ministro Clini “La Sicilia a Clini: salva il mare dalle trivelle.”