NEW YORK – Seduto ad un tavolo vuoto eĀ isolato dagli altri bambini dietro un muro di cartone. Questa la gogna spettata ad un bambino di 6 anni, “reo” di essere arrivato in ritardo a scuola, che ha fatto infuriare la famiglia del piccolo. Il preside della scuola elementare Lincoln di Grant Pass, in Oregon, prima ha difeso le regole di comportamento, poi dopo le critiche ricevute anche su Facebook ha dichiarato che l’istituto rivedrĆ Ā le regole.
Antonella De Gregorio sul Corriere della Sera spiega che il bimbo, accompagnato dalla mamma, arrivava in classe con qualche minuto di ritardo e per questo ĆØ stato punito e obbligato a mangiare da solo in mensa:
“Ma le regole della Lincoln -(remiata nel 2012 come scuola dāeccellenza dello Stato Ā«per il livello culturale, lāatmosfera, i progressi compiuti da tutti gli studentiĀ» – spiega Higgins in un video) si sono scontrate con lāindignazione della nonna del piccolo. Che ĆØ andata a prendere il bambino e lo ha trovato in lacrime, dietro allo Ā«schermo della vergognaĀ».
Ha fotografato e postato su Facebook lāimmagine del nipotino, raccogliendo in breve 130mila condivisioni, oltre allāattenzione dei media. I ritardi del nipote a scuola, Ā«al massimo di uno o due minutiĀ», ha spiegato la nonna, erano dovuti al fatto che lāauto della madre a volte stenta a mettersi in moto al mattino. I commenti e le proteste degli altri genitori hanno indotto la scuola a chiedere ufficialmente scusa per il trattamento eccessivo riservato ai Ā«ritardatariĀ»”.
Anche la mamma si ĆØ scagliata contro questa forma di punizione, che ha definito “inaccettabile”:
“Ā«Punirlo per qualcosa di cui non ĆØ lui responsabile ĆØ profondamente sbagliato – ha detto la mamma -. Questa forma di punizione non ĆØ accettabile. Non perchĆ© ĆØ mio figlio: non vorrei vedere nessun bambino umiliato in questo modoĀ»”.
Il preside John Higgins ha promesso che l’istituto rivedrĆ le regole, dato che non era intenzione degli insegnanti isolare o umiliare il piccolo:
“Ā«Lo scopo del provvedimento non era isolare o umiliare il bambino, ma consentirgli di lavorare in uno spazio tranquillo, senza distrazioni, per recuperare quello che aveva perso con i ripetuti ritardi.Ā Comprendo che quellāimmagine possa aver suscitato una reazione emotiva. Ma se i genitori non sono dāaccordo con le nostre regole, siamo pronti a cambiarle. Faremo in modo che i bambini recuperino le lezioni perse in unāapposita aula, insieme a un insegnante che faccia da supervisoreĀ»”.
(Foto Facebook)