ALEPPO – Combattenti del gruppo siriano appoggiato dagli Stati Uniti Harakat Nour al-Din al-Zenki hanno pubblicato delle immagini che mostrano un bambino di 11 anni brutalmente decapitato perché considerato “una spia”.
L’uccisione è avvenuta nella parte posteriore di un camion. Secondo questo gruppo, il bambino è un soldato di al-Quds, gruppo che sostiene le forze siriane di Assad. Uno dei combattenti grida ‘Allahu Akbar’ che significa ‘Dio è grande’; poi, con un coltello lo colpisce alla gola tagliandogli la testa. L’uccisione è avvenuta nel Palesinian Handarat Camp che si trova a nord di Aleppo.
Il bambino è stato arrestato dai militanti islamici con l’accusa di appartenere al gruppo palestinese Liwaa Al Quds. La vicenda la racconta il Daily Mail che citando Russia News Now decide di pubblicare solo alcune foto e non il video che vi riproponiamo, sconsigliando la visione ad un pubblico sensibile.
Il ragazzo viene indossa abiti lacerati ed è circondato da militanti barbuti che siedono con lui nel retro di un pick-up. Uno di loro, prima di ucciderlo lo tiene per i capelli e lo schiaffeggia in faccia. Il bambino ha anche dei segni sulle braccia, evidenti segni di tortura. Il bambino viene posto a faccia con le braccia legate dietro la schiena. Il boia arriva e con un piccolo coltello gli taglia la gola gridando ‘Allahu Akbar’. La testa del piccolo viene poi alzata in segno di trofeo e appoggiata sulla schiena del ragazzo. Il boia poi, soddisfatto del lavoro compiuto salta giù dal camioncino.