MONT VENTOUX, FRANCIA – La tappa del Mont Ventoux non ha tradito le attese. E nemmeno il britannico Chris Froome, che oggi ha mostrato di essere il più  forte di tutti al Tour de France.
Il capitano del Team Sky ha impresso il suo sigillo al Tour del centenario, togliendo ossigeno a tutti i maggiori avversari con una gara magistrale.
Ha vinto per distacco, arrivando da solo al traguardo, dopo aver fatto mangiare la polvere ai rivali, a cominciare da Contador.
Nella tappa piu’ lunga (242 km) di questa edizione della Grande Boucle, nella terribile salita finale, quella che ha sbriciolato tutto il gruppone fino a ridurlo in fila indiana, il britannico nato in Kenia ha dato una dimostrazione di potenza straordinaria e ha onorato la maglia gialla.
Ha corso con freschezza e agilità , e gestito la corsa stando nel gruppo fino ai piedi della salita, un tratto di 20 km con pendenze anche del 10%. Poi pian piano ha impresso vigore alla sua pedalata, costringendo gli altri a stringere i denti e a cedere, uno dopo l’altro. L’uomo in maglia gialla si è presentato da solo al Mont Ventoux, la tappa del mito, quella con cui si sono misurati tutti i grandi del passato, un percorso di montagna durissimo, una salita che non finisce mai. Una vittoria d’altri tempi si direbbe, sul luogo simbolo del Tour de France, il traguardo dei grandi scalatori, qui dove vinse anche il nostro Pantani in anni ormai lontani, e dove nel lontanissimo 1967 perse la vita Tom Simpson, stremato per la fatica. Quassu’ c’è sempre vento, un vento fresco, talora freddo, che infastidisce i corridori e rende loro ancora piu’ difficile la corsa. Ma oggi c’è stato sole, tanto sole e nemmeno un filo di vento per buona parte della corsa. L’ideale per inerpicarsi. Poi il vento si è alzato improvviso. Sulle pendici di questa montagna, c’è stato spettacolo in bici e a terra, bandiere di tutto il mondo e tifosi ovunque lungo la strada ad accompagnare gli atleti dalla parte boscosa del percorso fino al tratto finale, arido e pietroso. Nella tappa della grande tradizione si attendevano gli attacchi degli uomini di classifica, soprattutto lo spagnolo Contador, gli olandesi Mollema e Ten Dam, il ceco Kreutziger.
Invece la stella di Froome è tornata a risplendere, cancellando qualche incertezza delle ultime tappe, complice anche il cedimento fisico di alcuni compagni di squadra.
Gli avversari sono spariti. Oggi è invece risorto l’australiano Richie Porte, il piu’ forte fra i compagni di Froome, che da giorni e giorni era sparito dal Tour, nascosto nelle ultime posizioni.
Le sorti della corsa sono state decise a 8 km dall’arrivo: Froome e Contador inseguono Quintana e Nieve, in fuga con una quarantina di secondi di distacco.
Froome accelera improvvisamente, spinge come un treno, Contador tenta di resistere, ma è inutile. La strada sale. Il britannico se ne va imperioso, raggiunge e supera Nieve, poi va a prendere Quintana.
Altri 4 km con il colombiano, poi un’altra progressione irresistibile, e la maglia gialla vola letteralmente lungo la strada che attraversa il paesaggio lunare del Mont Ventoux.
Dietro si danno da fare, ma il britannico è imprendibile. E trionfa, assestando pesanti distacchi a tutti e ipotecando la vittoria finale del Tour. Domani i corridori riposano, e poi c’è un’altra settimana di corsa, bisogna ancora passare dalle Alpi. Ma da quel che si è visto oggi, il Tour 2013 Froome puo’ perderlo solo lui.
Il servizio fotografico dell’Ansa.