Suicidio in massa di topi nelle campagne venete. Qual è la causa della grande moria di topi in Veneto?
Suicidio in massa di topi nelle campagne venete
Gruppi di carcasse di ratti e topi vanno accumulandosi sui sentieri, le strade, i fossi in tutta la pedemontana tra le province di Treviso e Pordenone. Vanno a morire a centinaia, a migliaia. Forse lo fanno di proposito.
In assenza di altre spiegazioni, è la teoria scientifica più accreditata: tecnicamente, si dice “pullulazione”. In pratica un suicidio di massa tra gli individui della stessa specie per preservarne la continuità biologica. La scarsità di risorse indurrebbe i topi al sacrificio di una parte di loro.
Cos’è la “pullulazione”: sopprimersi per la sopravvivenza della specie
Significa che la popolazione si è allargata oltre il limite sostenibile dalle risorse alimentari: ragioni evolutive, in questi casi, fanno scattare questa sorta di autoregolamentazione per garantire la sopravvivenza della specie.
I sindaci della zona incriminata si rivolgono tutti a quello di Vittorio Veneto, Antonio Miatto, che di professione è veterinario. E’ lui ad aver fatto l’esempio dei lemming che si suicidano in massa e spiegato il fenomeno della “pullulazione”.
Come i lemming delle zone artiche che si gettano dalle scogliere
I lemming, ha spiegato, sono piccoli roditori delle zone artiche del pianeta: quando il cibo scarseggia e non basta più, si suicidano in massa gettandosi in mare dalle scogliere.
“È un’ipotesi plausibile anche per i nostri topi, magari diventati sovrabbondanti in seguito ad una super produzione recente di frutti di certe conifere in seguito venuta meno – prosegue il sindaco veterinario – ma purtroppo ancora non possiamo dire quale sia la causa scientifica della morte”.
Conclusione, ne sappiamo molto ma ancora non è sufficiente. “Non abbiamo capito in che modo gli individui lo provochino e, ancora meno, con quali segnali la natura li induca a compierlo”.