
ROMA – Giulio Questi, 90 anni compiuti lo scorso 18 marzo, รจ un regista con una vita da film, narrata solo in parte nel suo libro autobiografico di racconti sulla Resistenzaย Uomini e comandanti (Einaudi, Supercoralli, pp. 200, euro 18): l’infanzia nel forno diย famiglia a Bergamo, la guerra civile da partigiano braccato dai fascisti e dagli stessi partigiani, critico per la rivista di Elio Vittorini, attore per Fellini e Pietro Germi, regista di western cheย Enrico Ghezzi ed Quentin Tarantino hanno eletto a film cult.
Questi รจ uno che ha bevuto con Orson Welles, ha progettatoย con Beppe Fenoglio di portare al cinema Una questione privata, ha passato dei giorni in Colombia con Gabriel Garcia Marquez. Che รจ protagonista dell’ultimo racconto di Uomini e Comandanti.
Intervistato da Antonio Gnoli per Repubblica, il novantenne registaย parla dell'”eterna incompiuta”, ovvero della sua vita:
ร ancora bello. La barba bianca, lโocchio salivoso ma vispo lo restituiscono come un Ulisse, la cui lunga astuzia lo ha portato a superare in marzo la soglia dei novantโanni. ยซOra scricchiola il mio tempoยป, dice. ยซAnche perchรฉ non ci sono piรน inesorabili profonditร da raggiungere. Saggezze da esibire. Sono stato audace e sconsiderato. Mi guardo intorno, qui nella mia camera tra le cose che ho raccolto, e sento che tutta la vita che ho percorso la rifarei interamente. Cazzate comprese. Posso offrirle un whisky?ยป. Mentre parla accarezza un grande bicchiere: ยซCโรจ dentro un terzo di irlandese, il resto รจ ghiaccio e acqua. Un beverone che mi tira via la tristezza. E non ubriaca. Imparai a berlo da Orson Wellesยป.
Lo ha conosciuto?
ยซLo vidi in due occasioni. Una a Taormina. La prima volta a Madrid. In un bar. Era seduto al bancone e sorseggiava il suo beverone. Lo riconobbi. Imponente. Solitario. Non gli chiesi niente. E lui non disse nulla. Gli sedetti accanto. Studiai le sue mosse. Ascoltavo il gorgoglio del whisky scendere nellโenorme cavitร della sua gola. Uno spettacolo di primitiva grandezzaยป.
E lei che ci faceva a Madrid?
ยซAspettavo lโarrivo del produttore per il mio film. Un western. Non cโerano soldi. Solo promesse e cambiali. Erano gli anni Sessanta. Ma potevano benissimo essere i Quaranta, i Trenta e giรน giรน fino alla mia data di nascita. Sempre lo stesso assillo di denaroยป.
Famiglia povera?
ยซNormale. Venivo da una grande famiglia contadina che dai campi del bergamasco si evolse verso la cittร . Mia nonna aveva generato 19 figli. Gliene restarono 10. Negli ultimi tempi era sempre a letto. La pelle era del colore blu: i capelli, il volto, le mani. Una gonfia nuvola di carne blu deposta sul letto. Il cuore, sfiancato dalle gravidanze, le aveva provocato quella tinta di morteยป.
Che effetto le faceva?
ยซEro incuriosito. Dal suo corpo e dalla sua vita. Quando nacqui i nonni rilevarono un forno. La mia culla fu una cesta di pane. Dormivamo al piano superiore: una scala dal forno portava a un lungo corridoio. Ricordo i topi, i gatti e i sacchi di farina. Crebbi bene. Mio padre tecnico della Westinghouse mi fece fare un buon liceo classico a Bergamo. La cittร era stantia. Divorata dal perbenismo e dalla Chiesa.
Ero insofferente alla divisa fascista e alle preghiere del parroco. Poi giunse il 25 luglioยป.
La caduta del fascismo.
ยซSรฌ e in seguito ci fu il ricostituirsi dellโesercito repubblichino.
Dovevo scegliere da che parte stare ยป.
E scelse?
ยซA 19 anni non avevo le idee chiare. Decisi per le montagne vicino a casa. Nella Valtellina. La fame fu il primo problema. Un gruppo armato di noi scese in paese e svaligiรฒ una banca. Comprammo cibo. Ci sentivamo euforici. Poi rapinammo un industriale milanese. Lo minacciammo di dirci dovโera la cassaforte. Ma non cโera. Alla fine arraffammo quello che vedevamoยป.
Non dovevate combattere i tedeschi e i fascisti?
ยซCerto. Ma avevamo bisogno di vettovaglie, di armi. Poi, durante una spedizione, la mia brigata si trovรฒ circondata in un bosco. Solo io e altri due riuscimmo a rompere lโaccerchiamento. I fascisti uccisero o catturarono i compagni. A quel punto restai solo. Decisi di entrare nella banda di Angelo Del Bello. Anche lรฌ finรฌ maleยป.
Che accadde?
ยซNel frattempo la Resistenza si era organizzata con strutture politiche e militari. Partรฌ lโordine che non si sarebbero tollerati atti di indisciplina o di violenza gratuita. Del Bello rifiutรฒ di obbedire. Il comando decise lโeliminazione della banda. Lo sorpresero in una piccola frazione con tre uomini. Vennero fucilati sul postoยป.
E lei dovโera?
ยซCon il resto della banda in un paese non lontano. Ci trovarono. Qualcuno non si arrese e cadde nel conflitto a fuoco. Gli altri, me compreso, furono fermati. Decisi di entrare nella nuova brigata. Peccato che il comandante era un cattolico fanatico. In quanto antifascista e ufficiale dellโesercito, il comando gli aveva assegnato la guida di una brigata. Ma era inadatto. Mandรฒ molti di noi al macello. Dopo una missione decisi di non rientrareยป.
E andรฒ dove?
ยซMi nascosi. Il comandante mi condannรฒ alla fucilazione per diserzione. Cominciรฒ la caccia. Passai due mesi orribili. Braccato nei boschi. Non riuscirono a prendermi. Alla fine incontrai il mitico comandante Mino. Gli raccontai la mia storia e mi accolse nelle sue file. Venni a sapere che era la Brigata Camozzi legata a Giustizia e Libertร . Mino aveva messo su una squadra autonoma: i Cacciatori delle Alpi. Fu un momento esaltante”.
Lei dร della Resistenza una versione molto dura, fuori dal mito.
ยซLa Resistenza non รจ stata solo Bella ciao e gli uomini non furono solo degli eroi. Accaddero cose straordinarie. Di sacrificio estremo. Ma io ho voluto raccontare il mondo che sta sotto piรน che quello che sta sopraยป.
Poi arrivรฒ la Liberazione. Cosa fece?
ยซFurono giorni memorabili. Ma subito dopo ci sentimmo spersi. Eravamo stati la legge. E poi piรน niente. Ci tolsero le armi. La grande allegria di libertร si spense a poco a poco. Lo Stato si riorganizzรฒ nel nome della continuitร . Tornarono i vecchi prefetti. Per cosa avevamo combattuto?ยป Si sentiva uno sconfitto?
ยซMi sentivo come uno che doveva ricominciare da capo. Vissi per qualche mese di espedienti. Terminai gli esami allโuniversitร . Diedi la tesi di laurea su Dino Campana. Ebbi come correlatore il filosofo Antonio Banfi. Tornai a Bergamo e insieme ad altri fondammo una rivista: La cittadella. I miei articoli furono notati da Elio Vittorini. Mi offrรฌ di scrivere per il Politecnico. E mi propose un libro di racconti da pubblicare nella sua nuova collana: I Gettoni ยป .
La fortuna stava girando?
ยซAvevo realizzato alcuni documentari tra cui uno che andรฒ al Festival di Venezia. Pensai che il cinema potesse essere la mia strada. Tanto รจ vero che mollai il libro e informai Vittoriniยป.
Come reagรฌ?
ยซMalissimo. Si sentรฌ tradito. Disse che il cinema era fatto di stronzate e che mi sarei pentito. Fu una predica insieme patetica e violentaยป.
Ma nel cinema come pensava di affermarsi?
ยซAvevo una lettera di presentazione per Luchino Visconti. Mi accolse con molto garbo. Disse che avrebbe girato un nuovo film. Aveva visto un mio documentario su Acitrezza e gli era piaciuto. Promise che mi avrebbe chiamatoยป.
E invece?
ยซIl film โ La carrozza dโoroย – alla fine fu realizzato da Jean Renoir. Mi ritrovai a Roma senza una seria prospettiva professionale. Fu grazie a Ettore Giannini che divenni aiuto regista in Carosello napoletano, era il 1953. In seguito ho lavorato, sempre come aiuto, con Valerio Zurlini e Francesco Rosi. Con questโultimo feci La sfida e gli preparai le ambientazioni in Germania per I magliari. Tornai da Amburgo con una broncopolmonite. E divenni attore per casoยป.
Per caso?
ยซSรฌ, durante le riprese della Dolce vita Antonioni mi presentรฒ a Fellini. Si appassionรฒ alla mia storia e volle darmi una parte nel suo film. Lo stesso, in seguito, accadde con Pietro Germi e il suo Signori e signore. Non amavo recitare. Non sopportavo la noia. Intere giornate ad attendere per un ciack. Meglio stare dietro la macchina da presaยป.
Lei ha fatto in tutto tre film.
ยซIl primo fu un western oggi considerato un cult: Se sei vivo spara, vi rifusi in una specie di delirio barocco la mia esperienza di partigiano durante la Resistenzaยป.
Perchรฉ non ha mai girato un film vero sulla Resistenza?
ยซIl produttore Franco Cristaldi me lo propose. Mi chiese se avevo letto Fenoglio. Conoscevo Primavera di bellezza, da cui qualche anno dopo sarebbe scaturito Il partigiano Johnny. Mi disse: so che stai scrivendo sulla Resistenza. Perchรฉ non vai a capire se possiamo ricavarci un film?ยป.
E lei andรฒ?
ยซArrivai ad Alba. Ci incontrammo in trattoria. Avevamo storie molto simili alle spalle. Simpatizzammo. Disse che stava lavorando a un racconto: Una questione privata . Sulla tovaglia di carta buttammo giรน una scaletta. Poi si fece tardi. Mi disse che doveva rientrare. Ci ripromettemmo di restare in contattoยป.
Che anno era?
ยซEra il 1960. Ci scambiammo alcune lettere. Poi non ebbi risposta. Passรฒ qualche mese. Provai a cercarlo. Qualcuno della famiglia mi disse che si era ammalato. Morรฌ di cancro nel febbraio del 1963. La notizia mi fece male. Quella notte compresi che se ero scrittore in parte almeno lo dovevo a luiยป.
Perchรฉ?
ยซPer la sua grandezza, per la forza che esprimeva e perchรฉ quello che poteva essere solo un fantasma โ la sua esperienza partigiana โ divenne una cosa viva, palpitante e anticonformistaยป.
Mentre la sua di grandezza? ร come se la sua vita sia un insieme di bellissimi capitoli incompiuti ยซForse la mia grandezza รจ nel non essere mai stato grandeยป.
Per questo a un certo punto mollรฒ tutto e si rifugiรฒ in Sud America?
ยซQuella stagione durรฒ un decennio. E tutto nacque in modo curioso. Volli raggiungere la compagna che amavo: unโinsabbiataยป.
Una cosa?
ยซUnโinsabbiata. Aveva lavorato come costumista per Queimada. Pontecorvo girรฒ quasi tutto il film a Cartagena e, finite le riprese, lei decise di restare laggiรน. La raggiunsi per amore. Ma la veritร รจ che Carlo Ponti mi aveva cacciato. Ruppe il contratto che mi legava a lui, mi diede dei soldi con i quali, insieme a un socio, aprii uno studio a New York. Volevamo realizzare film a basso costo. Combinai ben poco. Facevo su e giรน con i Caraibi. Vennero i giorni logori. Fu allora che decisi di passare un periodo tra gli indiani della Sierra Nevada, nel Nord della Colombia, sulla punta estrema delle Andeยป.
E che esperienza fu?
ยซOserei definirla mistica. Gli indiani di quella popolazione sono convinti di essere i regolatori dellโuniverso. Quelli che donano al mondo lโarmoniaยป.
E Cartagena? Glielo chiedo perchรฉ il suo ultimo racconto ha come protagonista Gabo.
ยซLo vidi diverse volte. Passammo alcuni giorni assieme alle isole del Rosario. Era un uomo fantastico: una testa piena di ciocche di capelli e un naso ribelle. Occhi meravigliosi. Due supervisori. Ci aveva condannati al carcere di Macondo. Tutti allora pensammo che Macondo fosse la libertร . Il luogo dove avremmo smaltito le nostre angosce. Ma non era vero. Esisteva solo nella sua fantasia. Fu il suo colpo di genio. Ma a noi restรฒ solo il caosยป.
