YouTube viola copyright se aiuta diffusione contenuti protetti. I gestori di piattaforme online violano il diritto d’autore se non si limitano a mettere a disposizione la piattaforma. Ma contribuiscono a dare accesso al pubblico ai contenuti protetti da tale diritto.
YouTube viola copyright se aiuta diffusione contenuti
Lo ha stabilito la Corte Ue, che si è pronunciata sulla responsabilità di YouTube e Cyando per opere protette dal diritto d’autore messe in rete in modo illecito dai loro utenti.
I gestori, spiega la Corte, possono beneficiare dell’esonero dalla responsabilità. “A condizione che non svolgano un ruolo attivo idoneo a conferire loro una conoscenza o un controllo dei contenuti caricati sulla loro piattaforma”.
Corte Ue, indagine formale su Google (danneggia i concorrenti?)
La Commissione europea ha aperto un’indagine formale antitrust per determinare se Google abbia violato le norme dell’Ue in materia di concorrenza.
E cioè favorendo i propri servizi di inserzione pubblicitaria online nella cosiddetta filiera “ad tech”. A scapito, evidentemente, dei fornitori di servizi di tecnologia pubblicitaria concorrenti, inserzionisti ed editori online.
L’indagine consentirà in particolare di esaminare se Google abbia distorto la concorrenza limitando l’accesso di terzi ai dati degli utenti per scopi pubblicitari su siti web e applicazioni, riservando questi dati al proprio uso.
“I servizi pubblicitari online sono al centro del modo in cui Google e gli editori monetizzano i propri servizi online. Google raccoglie dati da utilizzare per scopi pubblicitari mirati. Vende spazi pubblicitari e funge anche da intermediario pubblicitario online.
Quindi Google è presente a quasi tutti i livelli dell’offerta della catena per la pubblicità display online. Siamo preoccupati che Google abbia reso le cose più difficili per i rivali online sui servizi pubblicitari per competere nel cosiddetto ad tech stack”, ha affermato la vicepresidente della Commissione europea Margrete Vestager