Quella volta anche Del Neri era stato ampiamente vaffanculato, operazione della quale Antonio è sempre stato inarrestabile, chiunque fosse l’interlocutore, senza alcun freno o barriera. Si trattasse di un compagno di squadra, di un avversario, di un dirigente che chiedeva qualcosa, anche di un gruppo di ragazzini che volevano qualche autografo di troppo per lui. Vaffanculo e se dal caso, come martedì scorso, il condimento barese e l’applicazione personale, come quella rivolta al presidente Garrone. Perdonato cento volte e perchè non l’ultima, con in atto una pacificazione globale, famiglia, matrimonio, culla in arrivo, una squadra a sua misura perfetta? La linea della Samp che se ne libera pagando profumatamente, ma di tutto l’establishment calcistico nazionale, è per ora ferrea, compreso l’allenatore della nazionale Cesare Prandelli, che lo aveva mirabilmente recuperato alla maglia azzurra, ma che ha varato un codice etico per il quale gli insulti e gli atteggiamenti alla Cassano sono banditi. Niente maglia azzurra.
Cassano non si può allenare, non può giocare nel momento più magico e maturo della sua carriera? Non risulta credibile e non finirà così. Marotta, l’autore del suo recupero ha voglia a negare, gli altri grandi club come l’Inter stanno alla finestra ma già avevano mostrato interesse durante l’estate, la Fiorentina, molto in ribasso in questo campionato, avevano bussato alla porta di Garrone e Della Valle magari ci sta ripensando. Uno più uno fa due: lo sbotto di Cassano per quanto clamoroso e lesivo dell’onore di un uomo per bene e d’onore come Riccardo Garrone non è sufficiente a spiegare la frattura totale, sopratutto per la pretesa della scusa scritta sulla quale Cassano si è impuntato. Dentro di lui, dentro a quelli come lui, campioni eccelsi e uomini fragili, ricordiamo George Best, Paul Gascoigne, Maradona, Garrincha, lo stesso Adrian Mutu, c’è sempre come una bestia che improvvisamente si mette a ringhiare e nulla la può mettere a tacere. Hai un nuovo padre, come era Riccardo Garrone, ma poi a un certo punto chi mandi a vaffanculo, proprio lui, perchè è il padre da contestare, da rifiutare… Basta questo a spiegare tutto o nella testa geniale-perversa non ci sono altre molle molto più razionali? In fondo Cassano, campione di calcio assoluto, ha giocato nella Roma, nel Real, nella Samp, dopo i fantasmagorici esordi baresi, ma non ha mai vinto niente di grande. Ora o mai più….Aspettare per vedere in attesa che la Lega calcio si pronunci e stabilisca se ha ragione Antonio Cassano, il vaffanculatore o la Samp di Garrone, offesa a morte. “Perdonatelo” scrive da Roma il tifoso Samp, più noto di tutti il genovese Paolo Villaggio. E magari, se le grandi manovre andranno a vuoto, non sarà un urlo nel deserto.