Ma questa era una luce che non รจ stata gradita e non ha rischiarato altro che la grande confusione di una campagna nella quale discutere e mettere a confronto idee e programmi รจ stata una specie di impresa impossibile.
Certo, cosรฌ come i giocatori del Genoa, che si erano rimessi le magliette dopo la sospensione forzata della partita e lo spogliarello, i candidati hanno continuato la loro campagna davanti ad altri microfoni, separatamente o a gruppi diversamente composti. Ma โil clouโ non cโรจ stato e i direttori La Rocca e Paternostro hanno dovuto tenere nel fodero le domande finali.
Chissร cosa avevano in serbo per il match della promozione piรน che della salvezza, come avrebbero cercato di comporre il puzzle impazzito di una scomposizione partitica che ha fatto sfuggire allโopinione pubblica le domande-chiave da porre ai candidati sindaci. Che idea di cittร hanno lor signori, quali sono le vere emergenze cui porre subito mano di fronte a un declino demografico, economico perfino morale tanto forte da far alzare la voce, subito dopo il dibattito fallito, al cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco, che ha urlato contro il pessimismo imperante? Come sanare i deficit delle casse comunali e delle aziende municipalizzate ai tempi dellโImu e delle altre tassazioni?
La lunghissima campagna per eleggere il sindaco era partita oltre un anno fa con lโinterrogativo se la famosa roccaforte rossa di Genova sarebbe stata espugnata da un sindaco non colorato dal centro sinistra, dopo ventidue anni ininterrotti di governo. Poi si era concentrata, questa campagna, nella lotta intestina al Pd, i cui colonnelli volevano liquidare la sindaco Marta Vincenzi alla fine del suo primo mandato per evidente crisi di popolaritร . Ma che ci azzeccava la resa dei conti nel Pd, le Primarie da imporre anche alla sindaco uscente dopo solo un mandato, con i problemi di Genova, dei cittadini? Poi รจ arrivata la micidiale alluvione del 4 novembre e la sventurata Vincenzi si รจ trovata nei gorghi del fango limaccioso, esondato dal rio Fereggiano, pronta per essere decapitata dalllโoutsider Marco Doria, figlio del marchese diseredato, vincitore a sorpresa della Primarie. Poi sono arrivate le grane sul fronte avverso, quello moderato che, a parte il candidato Enrico Musso, officiato da se stesso con una lista civica e poi appoggiato dallโUdc e dal Fli e da Ap, non aveva mai avuto una simile occasione per conquistare la Superba. Roba che neppure il macellaio Guazzaloca a Bologna, quindici anni fa, aveva fatto un botto simileโฆ.
Eppure il centro destra, travagliato dallo scandalo del porto di Imperia, che aveva scavallato Scajola, giร per altro โ a sua insaputaโ, il leader decennale della Pdl, ex Forza Italia, ha sprecato tutte le cartucce, facendosi negare lโassenso alla candidatura da una schiera di papabili: dal grande imprenditore di potere dinastico, Beppe Costa dei Costa, ex Crociere al Carneade Gianfranco Vinacci, un manager benedetto perfino da Berlusconi in persona. E poi il quadro elettorale si รจ scomposto ancora di piรน con il boom delle tredici candidatureโฆโฆ E poi cโรจ stata, in una sbronza continua di sondaggi e controsondaggi, la spallata degli ultimi giorni con la evidente rimonta dei grillini delle Cinque Stelle, lanciata dal genovesissimo Beppe Grillo che sta girando lโItalia come una trottola, ma che a Genova ci pensa eccome.
E poi e poiโฆ..come nelle favole siamo arrivati al finale, quando a furia di dire che โcโera una voltaโ si dimentica il nocciolo della storia che รจ Genova, il suo futuro, le scelte secche per invertire il declino. I tredici candidati si sono sgolati in uno sterminio di dibattiti, interviste, confronti, uno contro uno, uno contro due, tre contro quattro, in una babele di linguaggi e di stili di comunicazione, di cultura politica e perfino di look. Ma finire a tavola in tredici, lo si sapeva, porta sfiga e cosรฌ il dibattito clou รจ saltato e adesso ognuno per se e Dio per tutti. Non cโรจ piazza o slargo nel quale in queste ultime quarantotto ore i magnifici tredici non occupino lo spazio pubblico per la loro festa finale e conclusiva.
Resta un problema, anzi due. Non sappiamo se il Genoa alla fine si salverร dalla serie B dopo lo spogliarello delle maglie storiche. E non sappiamo se Genova si salverร , dopo questa battaglia elettorale con lo show finale fatto di urla, fischi e microfoni muti.