Il Genoa ha stravinto e lui è diventato un mito a posteriori, reintegrato nel ruolo di allenatore dei portieri da un trionfante Preziosi. Ma non solo. Per quei giochi perversi che si scatenano tra tifosi, la sua impresa è stata adottata e tradotta e perfino adattata ad altri eventi della cronaca genovese. Un eroe, perché la battuta che crocifigge di più i sampdoriani ora è quella che tocca a loro mimetizarsi, per risparmiarsi la valanga degli sfottò rossoblu. Tocca a loro, metaforicamente, nascondersi nei boschi mentre il loro presidente Edoardo Garrone, ex abile diplomatico, getta la maschera e parla di umiliazione e sgrida giocatori e allenatore, il fino a ieri inattaccabile Delio Rossi.
Nella vulgata del dopo derby sul prato di Marassi gli sconfitti non hanno solo trovato le tre pere, sinonimo dei gol, ma anche i funghi, frutti di stagione che , in realtà De Prà stava cercando nei boschi di Bogliasco.
Girano le battute più irridenti, come quella secondo la quale il prode De Prà ha trovato certo i funghi, ma “pesavano solo 11 grammi”, che tradotto in genovese e nel linguaggio della presa per i fondelli significa che non nel bosco lo spione aveva rinvenuto undici “grami” o grammi di funghi, ma sul prato fradicio di Genova-Marassi, cioè undici giocatori scarsi quelli della Sampdoria.
La vicenda della spy story è stata così, attraverso i funghi”, collegata anche a quella che ha furoreggiato nei giorni scorsi a Genova, rimbalzando perfino sui mass media internazionali (si consulti il Daily Mail) del presidente della Regione Burlando, del Pd, beccato in un giorno di consiglio regionale a caccia di fungi nei boschi della Liguria.
Quella vicenda aveva suscitato grande scalpore non tanto perché lo stakanovista Burlando aveva disertato la seduta del Consiglio regionale ligure, ma perchè mentre i suoi colleghi sudavano in aula, lui postava su Twitter la propria foto trionfante, con in mano i funghi nei boschi di Rondanina.
