Impudente ed anche un po’ provocatorio. Ne era nata una bella polemica nella quale il governatore si era difeso, sostenendo che aveva rispettato una vecchia tradizione famigliare della caccia ai funghi e che quella gita non avrebbe potuto farla più, avendo tutti i prossimi week end impegnati istituzionalmente.
La giustificazione non era servita e su Burlando si era abbattuta, propria alla vigilia del derby, una tempesta di riprovazione. Non solo il tema del politico che “bigia” per andare a funghi e si posta su Twitter era diventato il terreno di una facile ironia. Aldo Grasso, nella sua rubrica domenicale sul Corriere della Sera, aveva cucinato non i funghi ma Burlando alla piastra, ricordando anche il famoso episodio del 2007, quando il già governatore ligure era stato sorpreso dalla Polizia Stradale in contromano su uno svincolo autostradale di Genova e per sottrarsi al controllo aveva esibito una tessera da parlamentare, ruolo che non ricopriva più. Gli avevano sospeso la patente e inflitto una bella multa.
Inesorabile Grasso aveva anche recuperato quella leggenda metropolitana secondo la quale ai tempi nei quali il presidente era ministro dei Trasporti nel governo Prodi la sua fama era di non portare molta fortuna. “Una fama sinistra – ha scritto Grasso – l’unica cosa di sinistra del bagaglio di Burlando“.
Battuta veramente feroce e probabilmente immeritata, ma, comunque, capace di catalizzare l’attenzione ancor di più su quella questione dei funghi. E siccome Burlando è anche uno sfegatato genoano, ecco che passato il derby negli sfottò successivi, è scattata la liason con la gita nei boschi di Luca De Prà. Si va a caccia di funghi non di segreti calcistici, aspettando Genoa-Samp e mentre Burlando ne trova due quintali e suggerisce perfino come cucinarli da cuoco provetto qual è, De Prà non trova i porcini ma la Samp a pezzi.
Giochi di frutti di stagione, che poi il risultato rotondo a favore dei rossoblù è riuscito a condire ancora meglio. I genoani hanno raramente vissuto un derby più tranquillo di quello di domenica scorsa: vittoria mai in discussione, schiacciante superiorità, sfuriata del presidente avversario contro i propri giocatori, materia per sfottere all’infinito. E il derby di ritorno sarà a febbraio, quando non è più tanto la stagione d elle pere e dei funghi. Chissà quale frutto si apparecchierà sulla tavola verde dello stadio di Marassi? I sampdoriani vorrebbero un piatto gelato, perché la vendetta si serve fredda. Ma chissà……..
