Rosaria Federico è una cronista del quoridiano “La Città” di Salerno.
Da tempo segue, con passione civile e perizia professionale, le indagini relative all’ assassinio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, ammazzato cinque anni fa.
Da allora si cercano mandanti ed esecutori, ma, almeno sino ad oggi, senza essere approdati a nulla di definitivo.
La vicenda del ” Sindaco pescatore”, che aveva risanato il Comune e rilanciato l’immagine di un territorio sempre a rischio di infiltrazioni camorristiche, aveva sucitato grande emozione in tutta Italia.
Di recente la Rai ha dedicato ad Angelo Vassallo una fiction ispirata alla sua vita e segnata dal punto interrogativo sulle ragioni della tragica morte.
Una vicenda, dunque, che ha attirato e attira l’attenzione nazionale, figuriamoci quanto possa essere sentita nell’area dove quella esperienza si è consumata; anche per questo Rosaria Federico e tutta la redazione del suo quotidiano hanno seguito e seguono ogni sviluppo delle indagini.
Per queste ragioni è ancora piú grave la decisione degli inquirenti di procedere al sequestro del cellulare della cronista che si era giustamente rifiutata di svelare le sue fonti.
Se lo avesse fatto, per altro, avrebbe violato la legge e soprattutto le norme deontologiche che vietano al giornalista il tradimento del segreto professionale.
Bene hanno fatto i dirigenti del sindacato dei giornalisti della Campania, l’ Ordine regionale, la redazione e la direzione del quotidiano, non solo a solidarizzare con Rosaria Federico, ma anche a protestare con la Procuradella Repubblica e ad annunciare che il prossimo 3 ottobre, il giorno della eventuale perizia sul cellulare, si ritroveranno davanti al Palazzo di Giustizia.
Non si tratta si difendere un privilegio,ma di salvaguardare uno dei principi cardine sui quali si regge il diritto di cronaca e l’esercizio medesimo della libertà di informazione, anche per questo non lasceremo sola Rosaria Federico, la sua redazione e i suoi lettori.