ROMA – “Ho perso le elezioni per colpa di Santoro, di La7, di Sky e soprattutto di Maurizio Crozza..”: sì, avete capito bene, Berlusconi pensa di aver perso per colpa di Maurizio Crozza! In questa frase sta tutto il sense del dramma e della farsa che ci circonda e che ormai ha compenetrato il corpo e la mente del presidente del Consiglio. Non si tratta di una barzelletta, ma del suo pensiero, della sua ossessione. In quelle parole, al di là del contenuto minaccioso verso i suoi competitori, c’è anche la disperazione di credere che la politica sia solo comunicazione, sorrisi, un pò di sole in tasca, qualche battuta, il bunga bunga, e tanta tanta manipoazione mediatica.
Di fronte a queta doppia batosta elettorale un qualsiasi politico, anche di medio-crestatura, aprirebbe una riflessione sulla crisi econmica, sui beni comuni, sulle promesse non mantenute, sull’incidenza degli scandali e degli stili di vita nel determinare i comportamenti elettorali di milioni di elettori. Invece, ulla! Il presidnte editore non ha tempo per queste fesserie, cerca il capro espiatorio, punta il dito contro le trasmissioni “nemiche”, chiede alla signora Lei di nominare nuovi direttori ancora più servili, pretende l’espulsione dei Santoro, dei Floris, dei Fazio, dei Saviano e via discorrendo.
Non contento adesso vuole emettere in riga anche La7, Sky, Corriere della Sera, qualunque cosa pur di non parlare di politica, pur di non affronare le questioni vere, i nodi strutturali irrisolti che hanno determinato la ribellione di chi si è sentito truffato, ingannato, usato e buttato. Quello che Berlusconi non ha capito e non capirà è che, contro di lui, non c’è stata la rivolta dei ” comunisti”, ma la rivolta ancor più rabbiosa di chi davvero gli aveva creduto e aveva sperato di poterlo imitare, di poter diventare come lui, di poter almeno condividere qualche beneficio in materia di illegalità, di spregiudicatezza, di conflitti di interesse, di bella vita. Molti di loro hanno ora scoperto che quei privilegi erano solo per lui, che il bene privato restava tale e che i beni comuni, persino l’acqua e la giustizia, erano ormai stati quasi privatizzati.
La batosta più brutta, sotto questo profilo, gli è arrivata dai risultati sul referendum sul legittimo impedimento che ha registrato gli stessi voti degli altri, dunque gli elettori del centro desdtra che hanno votato non hanno fatto eccezione alcuna e lo hanno sanzionato anche nel ” bene più sacro”, lo hanno mandato a quel paese anche nei deliri contro le ” toghe rosse”. Di fronte a tutto questo Berlusconi reagisce con le battute di sempre, con le minacce di sempre, con il repertorio di un attore che non riesce neppure più ad imparare a memoria una variante nel copione ventennale. Sicuramente farà altri danni e non di lieve entità, ma ormai la sua parabola politica si è conclusa.
Se e quando smetterà di recitare sul palcoscenico di Palazzo Chigi, siamo sicuri he Maurizio Crozza, artista di talento ed uomo buono, non gli vorrà negare un posto nella compagnia, naturalmente non da protagonista!