Meglio fare subito una legge elettorale, votare subito, perché il tempo lavora per Grillo.
Questi alcuni dei pensieri, per altro non profondi, che animano i capi dei diversi schieramenti alla vigilia di una possibile intesa sulla legge elettorale.
La premessa non potrà che produrre ulteriori disastri.
Le leggi elettorali non si fanno per fermare qualcuno, ma per consentire agli elettori di esprimersi con chiarezza e di contribuire ad indicare un governo stabile.
Se davvero si volesse escogitare un qualche trucchetto, di qualsiasi natura, per porre un argine alla ondata grillina, allora saremmo davvero in presenza di disegno folle ed avventurista.
Tutto quello che si poteva fare per favorire una ondata di astensioni e di voti a Grillo è già stato fatto, e qualsiasi furbata avrà il solo effetto di aumentare l’ondata e la piena annunciate.
La legge elettorale va cambiata non per fermare Grillo, ma perché quella attuale è una porcata ed impedisce all’elettore di scegliere il proprio parlamentare, persino di conoscerlo e questo ha contribuito a delegittimare ulteriormente le istituzioni democratiche.
Si approvi un testo, si definiscano le norme sulla incandidabilità dei condannati, si ripristini uno straccio di par condicio nell’accesso ai mezzi di comunicazione e si corra al voto, il prima possibile, senza perdere altro tempo.